"Ex Lebole avanti tutta": Carrara: "Parte il cantiere". Ma le ditte sono top secret

Una mail alle 8 sovverte il trend di 19 anni. "Ritiriamo i permessi e via". Assessore Sacchetti: "Lavori entro due mesi". Prima il raccordo poi il commerciale. Tempo 24 mesi. "Ho rischiato la resa"

L'area in degrado della Lebole

L'area in degrado della Lebole

Arezzo, 24 marzo 2019 - «Quanto prima daremo inizio ai lavori»: Marco Carrara rompe il silenzio e annuncia che l’area Lebole s’ha da fare. Lo annuncia alle otto di mattina, con una mail spedita dal suo uomo di fiducia, quel Corrado Prosperi che da anni veglia sulle macerie dell’industria che fu, nel tempo diventata luogo di saccheggio e rifugio di senza tetto. Lo annuncia per scritto, senza aggiungere una parola, negando cortesemente ogni dettaglio.

E’ pronto a partire grazie «a serie trattative con gli imprenditori interessati ad una parte dell’insediamento». Non ci sono nomi o cognomi. Fonti vicine all’azienda assicurano che la copertura sufficiente per consentire la svolta c’è già a fronte di chi teme possa essere solo la mossa della disperazione: apro, provo, qualcuno mi seguirà. No, i termini usati da Carrara sono drastici. «Inizieremo quanto prima nel rispetto dei tempi tecnici richiesti per la sottoscrizione della convenzione e per il ritiro dei permessi di costruzione». Ritiro, non richiesta.

L’assessore all’urbanistica Marco Sacchetti confessa di non sapere nulla oltre il comunicato. «Ma ci sono le condizioni perché nel massimo di due mesi il cantiere si possa aprire». Aprire per fare cosa? Al momento la parte commerciale, circa 20 mila metri quadri: in una seconda fase quella residenziale, ampia quasi il doppio, più il verde. Ma ancora da definire nei dettagli.

Preliminare la trasformazione della viabilità, voluta fortemente dal sindaco Ghinelli, per il raddoppio di 800 metri di raccordo (dal Truciolini fino allo snodo), una semirotatoria che gestisca le direzioni della Lebole e del Palaffari, e un tunnel pedonale che colleghi il parcheggio di qua a quello di là.

Ospiti? Dei tre partner commerciali iniziali uno ha fatto dietrofront, Esselunga, due hanno ancora un’opzione, Butali e Globo Calzature. L’area dell’ex gigante dei carrelli è stata suddivisa in quattro lotti, con l’ok del Comune. Determinante la presenza di un supermercato per garantirne il giusto appeal. Tempi di realizzazione degli spazi commerciali (quello di Euronics è il cubo rimasto in buone condizioni) dai 20 ai 24 mesi.

Ma come arriva Carrara alla svolta dopo 19 anni di attesa e un investimento bloccato di quasi 30 miliardi di vecchie lire? Lo spiega lui stesso. «Un lungo e accidentato percorso amministrativo ha reso difficili i nostri rapporti con i potenziali investitori e rischiato di comprometterne la realizzazione, perché il progetto iniziale non era ormai adeguato alle mutate esigenze della grande distribuzione».

Tempo perso, insomma e la scelta di «introdurre funzioni e dimensioni più coerenti con il mercato». Da qui la proposta di variante, «approvata dal Comune con professionalità e tempi ragionevolmente rapidi consentendoci di avviare (o perfezionare) serie trattative con gli imprenditori interessati ad una parte dell’insediamento». E ora l’annuncio. «Siamo in grado di comunicare agli aretini che quanto prima, nel rispetto dei tempi tecnici richiesti per la convenzione e il ritiro dei permessi di costruzione, daremo inizio alla realizzazione del complesso immobiliare con funzioni, commerciali, direzionali e servizi alla persona».

Uno scenario che abbraccia il famoso albergo centrale o magari palestre e centri benessere? Vedremo. E via libera anche «alle opere di urbanizzazione e viarie che ne garantiranno l’inserimento nel tessuto urbano». Privilegiando l’imprenditoria toscana. Confessa che «ci sono stati momenti in cui arrendersi pareva la soluzione più logica». Superati dalla mossa di ieri mattina, alle 8 del 23 marzo: una ruspa farà primavera?