Evasore totale e con il vizio del "tarocco": sorpreso dalla guardia di finanza

Da una parte al lavoro per un brand importante e dall'altra produceva borse e accessori contraffatti: duemila i pezzi sequestrati

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Arezzo, 23 marzo 2019 - Nella valle delle grandi firme anche i falsi vanno di moda. Lo conferma l’ultima operazione della Guardia di Finanza della Compagnia di San Giovanni che ha scoperto un’azienda del Valdarno che lavorava senza macchia per conto dei brand del fashion ma arrotondava le entrate confezionando borse e accessori contraffatti.

Di fatto un surplus di produzione che fruttava guadagni consistenti. Il titolare, peraltro, era una vecchia conoscenza delle Fiamme Gialle valdarnesi che lo avevano già denunciato perché evasore totale con un’altra impresa a lui riconducibile sempre nello stesso comparto.

Il blitz nel centro specializzato in merce taroccata è scattato nei giorni scorsi al termine di un’indagine lampo, scaturita dai servizi di controllo del territorio. È capitato che verificando alcuni veicoli, i militari si siano imbattuti proprio in un carico della merce poi risultata farlocca che veniva trasportata ad altre ditte locali del settore. Ce n’era abbastanza per approfondire gli accertamenti che hanno consentito di ricostruire in tempi rapidi la filiera della falsificazione sino ad arrivare a chi ne tirava le fila.

A conti fatti sono stati sequestrati circa 2000 «pezzi» e per l’imprenditore è scattato il deferimento alla magistratura. L’operazione rientra nell’attività di contrasto al commercio di prodotti non sicuri che in provincia di Arezzo ha favorito anche la scoperta di due negozi che vendevano articoli privi dei requisiti previsti in materia di sicurezza.

Denunciate alla Procura, quindi, altre due persone mentre per cinque è partita la segnalazione per violazioni amministrative al Codice di Consumo. Dal gennaio scorso l’offensiva della Finanza contro la produzione e lo smercio del falso ha portato a sequestrare quasi trentamila manufatti. Un lungo elenco che va dai giocattoli all’elettronica, dai beni di consumo alla bigiotteria, senza dimenticare le imitazioni di borse e accessori che clonano i marchi delle numerose grandi firme presenti con le loro sedi proprio in Valdarno.

Si irrobustisce quindi l’onda lunga delle verifiche che lo scorso anno avevano ottenuto brillanti risultati con una raffica di sequestri, specie in concomitanza di eventi dalla partecipazione popolare di massa, a cominciare dal Perdono di Terranuova Bracciolini. Del resto anche a livello nazionale il comando generale del corpo ha disposto di contrastare a 360 gradi gli illeciti per salvaguardare l’economia legale e gli imprenditori onesti e i consumatori.