REDAZIONE AREZZO

Eutelia, sul conflitto di interesse il gip ordina altre indagini

Landi, ex uomo forte della società (condannato a 8 anni in via definitiva) lamenta irregolarità da parte dei tre commissari straordinari

Una documentazione sulle sanzioni fiscali "incompleta e poco intelleggibile", in particolare in relazione agli avvisi di accertamento emessi nei confronti di Eutelia e il dubbio – tutto da chiarire – sul fatto che i tre commissari straordinari, nominati dopo il crack, possano essere incappati in un conflitto di interesse che ne avrebbe obbligato l’astensione. Nonostante gli otto anni di condanna definitiva per la bancarotta fraudolenta di Eutelia e l’esilio dorato a Dubai, Samuele Landi, l’ex amministratore, incassa il sì del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Arezzo, Fabio Lombardo che ha accolto l’opposizione all’archiviazione chiesta dalla procura, in seguito alla denuncia di Landi, ritenendo che l’istanza sia "parzialmente fondata". Gli atti tornano al pm "affinchè svolga le ulteriori indagini riteute più opportune". Tempo limite: sei mesi. In particolare l’ex uomo forte della società di telefonia, colpita dall’indagine avviata dal procuratore Roberto Rossi, lamentava che Daniela Saitta, Francesca Pace e Gianluca Vidal avrebbero assunto l’incarico nonostante la prima avesse avuto "relazioni personali con Deloitte & Touche", la Pace avrebbe svolto il ruolo di avvocato per Telecom, già in causa con Eutelia e Vidal sarebbe stato presidente del Collegio sindacale di Ambromobiliaria". Il gip non sposa la tesi di Landi (assistito dall’avvocato Amedeo Di Segni - ma ritiene che "su taluni aspetti non è stata svolta alcuna attività di verifica" e le criticità sollevate sono state "sbrigativamente liquidate" con il rimando al regolamento che sancisce come il conflitto di interessi non comporta decadenza o sospensione. "Occorre accertare – scrive Lombardo – la sussistenza o meno di una effettiva situazione di conflitto a carico degli indagati". "Una siffatta situazione – prosegue il giudice nelle motivazioni dello scorso primo settembre – avrebbe in ogni caso determinato l’obbligo di astensione e quindi una possibile responsabilità penale per abuso d’ufficio". Sarà la procura e le successive indagini a stabilire se quanto lamentato sia fondato o meno. Landi, come detto, è stato condannato in via definitiva (in primo grado gli erano stati comminati nove anni di reclusione).

Eri.P.