Etruria, da martedì il processo monstre: centinaia di testi, lavori per ampliare l'aula

Il 2 aprile prima udienza per bancarotta: 2000 parti civili, 25 imputati e 60 avvocati. Debutto sulle questioni preliminari e probabile rinvio a settembre

Protesta di alcuni risparmiatori (foto di repertorio)

Protesta di alcuni risparmiatori (foto di repertorio)

Arezzo, 31 marzo 2019 - La macchina del padre di tutti i processi è già in moto. I commessi del tribunale da ieri hanno cominciato a mettere mano all’aula principale della Vela, quella nella quale partirà martedì 2 aprile, la bancarotta Etruria, imputati eccellenti ma soprattutto numeri mai sti per la giustizia aretina, con centinaia di protagonisti che si alterneranno per almeno un anno.

Ecco quindi che si inizia dalle strutture materiali: i banchi dell’aula, così come sono, non bastano per tutti, di qui la scelta di aggiungere altri tavoli per evitare che qualcuno resti fuori. A dare un’idea delle dimensioni, basta un esempio: dovessero presentarsi tutti insieme i 2 mila risparmiatori che a suo tempo si erano costituiti parte civile, servirebbe lo stadio o almeno un palasport, forse l’affitto di un cinema come successe a suo tempo a Grosseto per il processo Schettino.

In realtà, gli azzerati che finora hanno presenziato alle udienze del rito abbreviato si contano sulle dita di una mano ed è probabile che continui ad essere così. Ma anche senza di loro, le cifre sono lo stesso da record: ventincinque imputati per una sessantina di avvocati, compresi quelli di parte civile. Più una lista testi che è praticamente infinita: solola procura ne ha citati una novantina, uno dei difensori ne ha chiamati a deporre un altro centinaio. Che non è nemmeno un’esagerazione, considerato che il capo di imputazione è lungo quanto un anno santo e copre quasi per intero l’alfabeto.

Come a dire che per sceverare i singoli episodi di bancarotta contestati a un ex presidente (Lorenzo Rosi), due ex vicepresidenti (Giovanni Inghirami e Giorgio Guerrini), più un plotoncino di ex membri del Cda, sindaci revisori e dirigenti ci vorrà tempo e pazienza, battendo i primati appartenuti in precedenza al processo Eutelia e a Fort Knox (lì gli imputati erano persino di più ma in stragrande maggioranza scelsero di patteggiare dal Gip).

Quello del 2 aprile, comunque, sarà solo un assaggio, dedicato alle questioni preliminari. Poi il processo verrà aggiornato a settembre per l’avvio dell’istruttoria. Allora il presidente Gianni Fruganti (numero uno della sezione penale) dovrebbe essere affiancato dal giudice Angela Avila, di ritorno dal Gip, che prenderà il posto di uno dei giovani magistrati del collegio di partenza. Un tocco di esperienza in più che fa sempre comodo.