PINO DI BLASIO
Cronaca

Estra, la sorpresa del vice Siena sceglie Fabbrini

Il presidente di Sei Toscana sarà il numero 2 di Macrì nella holding dell’energia. Non ha intenzione di dimettersi dall’azienda che gestisce i rifiuti. Gli scenari.

Estra, la sorpresa del vice Siena sceglie Fabbrini

di Pino Di Blasio

Il coniglio dal cilindro tirato fuori in extremis dai sindaci Pd, che hanno le quote di maggioranza di Intesa (il consorzio senese del gas), è Alessandro Fabbrini, presidente di Sei Toscana e già presidente di Sienambiente. È lui che ieri mattina è stato indicato come nuovo vice presidente di Estra, la nomina che spettava ai senesi dopo il compromesso raggiunto con Prato e Arezzo, gli altri soci forti della holding dell’energia. Alessandro Fabbrini sarà il vice di Francesco Macrì, presumibilmente non avrà deleghe di peso. Non si dimetterà dalla presidenza di Sei Toscana, nonostante Estra abbia oltre il 10% della società che gestisce la raccolta dei rifiuti nelle tre province della Toscana del sud. Anzi, farà leva sull’esperienza nel settore ambientale per evidenziare la posizione di Siena nei confronti della multiutility toscana a guida pubblica. Firenze, Prato e Arezzo si muovono decise verso l’integrazione delle società e verso la quotazione in Borsa, unica fonte per avere le risorse necessarie agli investimenti nei servizi ambientali, idrici ed energetici. Siena è molto più fredda sulla multiutility, sa bene per esperienza (prima con la Fondazione Monte dei Paschi poi con il tentativo di quotare Estra) che i tetti sulle quote a Piazza Affari sono effimeri, durano fino al primo aumento di capitale. Per poi essere spazzati via con il rischio di cessione degli asset a un privato, a prezzi più bassi.

La scelta di Fabbrini va nella direzione del ’frenatore’, di chi può indicare una strada alternativa in seno al consiglio di amministrazione di Estra. L’asse Macrì presidente-Ciolini ad-Irace direttore generale non gli lascerà molto margine di manovra. Ma la missione che i soci di Intesa, almeno quelli che fanno riferimento ai Comuni a guida Pd, si sono accollati è quella di convincere Nardella e Biffoni, sindaci di centrosinistra a Firenze e Prato, che un’alleanza con Siena si può trovare su altre basi per la gestione dei servizi. Non è affatto facile, le carriere politiche dei due sindaci a fine mandato ruotano anche sulla multiutility e sull’avvio definitivo del processo. La stessa cosa vuole fare il centrodestra, con Francesco Macrì, Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo e il papabile aspirante alla presidenza della Toscana Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia. Roberto Rappuoli, ex sindaco di San Quirico d’Orcia, è stato indicato come presidente di una controllata di Estra, per le altre due poltrone le scelte erano obbligate: Fabio Cannari sarà il condirettore generale, Rita Pelagotti presidente del collegio sindacale di Estra.

"Recuperata una situazione interrotta ingiustamente – ha detto Macrì – siamo da subito al lavoro per l’azione di rilancio e di consolidamento, per superare la lunga coda della crisi energetica che ha toccato da vicino aziende come la nostra, le famiglie e le imprese".