Estra, i sindaci sposano l'offensiva su acqua e rifiuti: sondaggio, rabbia tariffe

Il piano multiutility si allarga ai soggetti pubblici. Ghinelli contro il Governatore: la Toscana del sud non sarà la pattumiera regionale, no all'Ato giganrte, sì all'intesa con la Spa del metano

Ghinelli e Macrì

Ghinelli e Macrì

Arezzo, 12 luglio 2018 - Gestione dei servizi, acqua, luce, gas e rifiuti, con una governance pubblica territoriale che sappia tenere sotto controllo anche le tariffe. Sono tutti d’accordo gli attori intervenuti ieri al convegno «I servizi pubblici italiani, guardiamoli in prospettiva. Multiutility toscana, amministrazioni a confronto», voluto da Estra per riflettere sul futuro del sistema dei servizi pubblici, in particolare in Toscana.

Ai lavori hanno partecipato il presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, l’assessore al bilancio di Siena Francesco Michelotti, il presidente di Cispel Toscana Alfredo De Girolamo e i vertici di Estra: il presidente Francesco Macrì, l’amministratore delegato Alessandro Piazzi, il direttore generale Paolo Abati.

Alessandro Ghinelli ha criticato la decisione della giunta Regionale che attribuirebbe alla stessa il potere di decidere la destinazione dei rifiuti prodotti: «La Toscana del sud non può diventare la pattumiera della Regione e il governatore dovrebbe rispettare il ruolo dei sindaci evitando di gestire con ordinanze temi delicati come quello dei rifiuti». Che ci fosse sintonia con Francesco Macrì sul modello della «multiutility» quale soggetto titolare della gestione di servizi come luce, gas, acqua e rifiuti, è cosa nota.

A questo Ghinelli aggiunge: «Va bene che il soggetto gestore abbia una dimensione robusta, anche regionale. Ma ribadisco il mio no a un Ato unico regionale». Un punto sul quale sembrano convergere anche i sindaci di sinistra, come il bucinese Tanzini. Quello che emerge dal convegno di ieri è che il modello di gestione dei servizi inaugurato alla fine degli anni Novanta, con la creazione di aziende monoservizi controllate dalla parte pubblica, è destinato a tramontare. In alternativa, non potendo tornare a prima di quel periodo (cioè alla gestione diretta da parte dei sindaci), la strada sembra quella delle multiutility con una dimensione territoriale.

E, fa sapere Macrì, Estra è pronta a raccogliere la sfida: «Il nostro Gruppo si mette a disposizione dei sindaci toscani per interpretare un ruolo strategico nella gestione di almeno tre dei principali servizi pubblici: gas, acqua e rifiuti. La storia di Estra ha dimostrato, con i fatti, che abbiamo le carte in regola per gestire i servizi in maniera efficace garantendo equilibrio tra sostenibilità economica e sociale».

In occasione del convegno, Nicola Piepoli ha presentato i risultati dell’indagine dell’Istituto Piepoli sui servizi di fornitura di gas, acqua e raccolta rifiuti. Lo studio ha visto coinvolto i cittadini residenti nelle province toscane di Arezzo, Grosseto, Prato e Siena. Dall’indagine emerge come i livelli di soddisfazione nei confronti del servizio idrico risultino inferiori rispetto all’indice nazionale (cosiddetto benchmark) atteso per ciascuna delle province coinvolte nello studio. In particolare, le tariffe sono ritenute troppo alte mentre il 90% degli intervistati si ritiene soddisfatto della qualità dell’acqua.

Con riferimento alla raccolta rifiuti, nella provincia di Arezzo la soddisfazione verso il servizio è stata la più bassa rispetto alle altre province toscane; risultano critici in particolare gli aspetti inerenti alla pulizia e alla regolarità del servizio. Come per l’acqua, 7 intervistati su 10 ritengono che il servizio di raccolta rifiuti sia caro, con un intervistato su 5 che giunge a considerare il servizio «molto caro». Sul servizio di fornitura gas, Estra risulta avere un profilo d’immagine migliore rispetto agli altri fornitori. Anche da qui parte la corsa.