REDAZIONE AREZZO

"Eravamo amici e volevamo una casa insieme a Cortona: poi lo strappo". Al processo per il "casale Bassolino l'ex deputato Petrella nega ogni reato. "Mai corrotto nessuno"

"Dovevamo dividerci la villa insieme ma abbiamo litigato. Il 25 luglio in aula la moglie dell'ex Governatore della Campania e la sentenza SU LA NAZIONE DI OGGI

Il casale di Farneta e nel riquadro Antonio Bassolino

Arezzo, 16 luglio 2014 - Pino Petrella, ex deputato e uno dei grandi accusati, ha raccontato la sua verità al processo per il Casale Bassolino. Quello in cui lui è accusato di aver corrotto l’allora capo dell’ufficio tecnico del Comune di Cortona Alvaro Fabrizi e l’ex vicerè di Napoli, il politico che ha segnato un’epoca della Campania, di falso per alcune carte legate al villone, una ventina di stanze, piscina e grande centro relax nel seminterrato incastonato nelle campagne di Cortona. Con Bassolino, ha spiegato Petrella, eravamo molto amici: vacanze insieme e progetti comuni, tra i quali una casa. Quando i ruderi di quella che diventerà la maxi-villa vengono messi in vendita, l’allora deputato Ds si mette in contatto con Fabrizi, che ha stipulato un atto di acquisto per conto terzi e ad anticipare i soldi, anche per conto dell'allora potentissimo politico e amico. Succederà così anche in seguito: il medico paga e Bassolino ci mette il suo sostegno morale, con l’impegno che in seguito tirerà fuori anche i soldi veri. Una parte, anzi, un’ottantina di milioni, la paga davvero. Ma il vero deus ex machina è l’oncologo. Intanto l’amicizia con Bassolino si raffredda per motivi politici. A dire il vero, anche lui sostiene di non aver mai commesso irregolarità, nè tantomeno di aver corrotto qualcuno perchè chiudesse gli occhi sulle irregolarità della concessione edilizia e gli abusi.  Poi la sentenza, ma solo per onor di firma: tutti i reati vanno in prescrizione alla fine di agosto. Il processo, insomma, è quasi morto, tirerà le cuoia in appello se ci arriva. Come si dice: tanto rumor per nulla.