"Era andata a prendere un cane, è morta così": tragedia di Pinarella, il fratello ricorda

Giosué sconvolto dall'incidente fatale: "Ci ha avvertito la mamma del suo fidanzato". "Lei era innocente, solare: mi sembra impossibile non riabbracciarla"

Giovanna Santorello con il fratello

Giovanna Santorello con il fratello

Arezzo, 21 aprile 2019 - E’ appena tornato da Cervia insieme ai genitori Giosuè Santorelli, ventuno anni e un dolore che più grande non si può. «Erano andati a prendere un cane, poi avrebbero trascorso una giornata al mare prima della Pasqua. Ci ha avvertito per telefono la mamma del fidanzato di mia sorella e siamo subito partiti per la Romagna con la morte dentro».

E’ un ricordo struggente quello di Giosué, «è andata di là e non me ne rendo conto. Giovanna era una ragazza innocente, solare. Aveva sempre un sorriso per tutti, una parola buona non mancava mai. Eravamo legatissimi, mi voleva un bene dell’anima e io ne volevo a lei. Adorava Rinaldo, il suo compagno. E amava la vita. Mi pare impossibile di non poterla più riabbracciare».

Le foto che lo ritraggono con la sorella le ha postate in serata sul suo profilo Facebook, ultimo atto d’amore verso chi non c’è più, simbolo di un legame che mai si dissolverà. Giovanna si era trasferita ad Arezzo da cinque anni per convivere con Rinaldo, coetaneo, esperto giardiniere. E’ il ragazzo al volante dell’auto colpita con violenza dalla Touran del giovane di Cervia arrestato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. La famiglia di Giovanna continua però a risiedere a Camucia, dove i Santorelli si sono trasferiti ormai da molti anni.

Originari di Nola, in Campania hanno ancora tanti parenti, colpiti al cuore dalla notizia della morte della congiunta. Abitano in una casa vicina alla stazione, il padre di Giovanna, Antonio, lavora alla Esafarm di Terontola dopo una precedente esperienza come magazziniere alla Despar di Camucia, prima che lo storico marchio aretino venisse travolto dalla crisi finanziaria che portò al dissolvimento dell’azienda.

Famiglia di sportivi, i Santorelli. Antonio è anche l’allenatore della Polisportiva Val di Loreto che partecipa al campionato Uisp e con il padre ha iniziato a giocare a pallone il figlio Giosuè. Una famiglia normale, la vita normale di onesti lavoratori che all’improvviso viene travolta da una tragedia che lascia senza fiato.