Gli scienziati hanno sempre cercato di andare oltre la realtà apparente, affrontando enormi rischi per amore del sapere e per aprire nuovi orizzonti all’umanità.
Tanti scienziati si sono scontrati con la società che vedeva le loro scoperte come il venir meno delle certezza fino a quel momento acquisite. Ne è un esempio Galileo che per la sua teoria eliocentrica fu costretto a pronunciare una pubblica abiura e nonostante tutto manifestò la sua convinzione con la frase: "Eppur si muove".
In questa prospettiva visionaria della scienza ci siamo chiesti: oggi gli scienziati cosa studiano? Lo abbiamo chiesto al fisico Alessio Coppola, collaboratore del Planetario della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, che con passione ha risposto alle nostre curiosità su una delle più innovative scoperte in campo astronomico: gli esopianeti.
Cosa sono gli esopianeti?
"Sono pianeti extrasolari, cioè fuori dal Sistema Solare che orbitano intorno ad una stella come i pianeti del Sistema Solare orbitano intorno al Sole".
Quando gli scienziati hanno cominciato a studiare gli esopianeti? "Gli studi sono iniziati negli anni ’80 e a fine anni ’90 gli scienziati Mayor e Queloz hanno individuato il primo esopianeta ricevendo il Premio Nobel per la Fisica".
Come si studiano gli esopianeti?
"I metodi sono vari: l’osservazione diretta con potenti telescopi, il metodo dei transiti (osservando l’ombra che si crea davanti alla stella al passaggio del pianeta) e il metodo delle velocità radiali, ossia l’oscillazione della stella dovuta all’attrazione della forza di gravità esercitata dal suo pianeta".
Gli esopianeti hanno un nome?
"Il nome viene dato dalla stella madre a cui viene aggiunta una lettera minuscola dell’alfabeto".
Quanto è distante l’esopianeta più vicino?
"La stella Proxima Centaury dista circa 4 anni luce dalla Terra e intorno a lei orbita l’esopianeta Proxima-b".
Quale esopianeta assomiglia di più alla Terra?
"Il più simile alla Terra è Teegarden-b che forse presenta rocce, acqua e un nucleo di ferro, con una temperatura media di 28° C in qualche punto".
È possibile la vita sugli esopianeti?
"Gli ’ingredienti’ per avere forme di vita sono: temperatura superficiale da 0 ° C a 70° C, acqua liquida ed atmosfera, oltre ad una stella che non emetta radiazioni pericolose per la vita. Quando si parla di forme di vita, però, non dobbiamo pensare solo a quella terrestre con l’acqua come elemento fondamentale, ma ad altre forme possibili, come su Titano, luna di Saturno, dove sono stati osservati fiumi di metano all’interno dei quali potrebbero vivere alcuni microrganismi".