Emilio Fede: "Non mi fanno venire a trovare mia figlia ad Arezzo"

Il giornalista, da anni ai domiciliari e in attesa del periodo di lavoro con i servizi sociali, vorrebbe venire qui da Sveva. No del magistrato, si appella a Mattarella

Emilio Fede

Emilio Fede

Arezzo, 8 maggio 2020 - Emilio Fede si rivolgerà al presidente della Repubblica dopo il rifiuto da parte della magistratura di un permesso di cinque giorni per incontrare la moglie e la figlia. In un' intervista al «Roma», il giornalista, che compirà 89 anni a giugno, afferma: «Sono intenzionato a a scrivere al presidente per dirgli: con ricordo ed affetto le segnalo il mio nuovo indirizzo, una lapide al cimitero».

Fede ha scontato una condanna di 4 anni e 7 mesi agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Milano e dovrebbe iniziare a breve un periodo di lavoro ai servizi sociali di quattro anni. Ha chiesto un permesso di cinque giorni per recarsi ad Arezzo, dove vivono la figlia Sveva ed un nipote, ed a Napoli, dove vive la moglie, che non gli è stato accordato.S

Il giornalista polemizza con le recenti scarcerazioni di mafiosi ed afferma: «Ho rispettato con rigore tutte le norme, e rispetterò anche il lavoro ai servizi sociali. Vorrei almeno rispetto per mia moglie, ex senatrice, persona perbenissima». «Sono un garantista - aggiunge - ma i mafiosi sono persone perbene rispetto a me che, evidentemente, sono un delinquente comune».