di Lucia Bigozzi  Il check up conferma che nonostante lo tsunami pandemia-guerra-rincari, il sistema imprenditoriale aretino è vitale e in movimento. Lo certifica lo studio della Camera di Commercio di Arezzo e Siena che nel 2022 a livello provinciale ha registrato la nascita di 1.725 nuove attività. Quelle che invece hanno chiuso sono state 1.532 (escluse quelle cancellate d’ufficio), con un saldo in attivo di +193 imprese. "Dopo che nel 2021 si era assistito a un primo recupero di quanto perso nel corso di un quadriennio caratterizzato dal segno negativo, quest’anno viene confermata la tendenza positiva" commenta il presidente dell’ente camerale Massimo Guasconi.  Il tasso di crescita del sistema imprenditoriale provinciale si attesta a +0,52%, poco al di sotto del dato toscano (+0,63%) e di quello nazionale (+0,79%).  Nel 2022, nel raffronto con il 2021, si è registrata una diminuzione del 5,2% delle iscrizioni e e una sostanziale stabilità delle cancellazioni (+0,2%). Il numero complessivo delle imprese registrate a fine 2022 è pari a 36.413 unità, l’1,5% in meno rispetto al dato di fine 2021. "L’apparente incongruenza fra il tasso di crescita del +0,52% e la diminuzione dell’1,5% delle imprese registrate è spiegabile con il livello particolarmente elevato delle cancellazioni d’ufficio (757 unità) che abbiamo effettuato come Camera di Commercio e che hanno interessato aziende presenti nel Registro delle Imprese ma che risultavano non più operanti da alcuni anni. Se alle sedi d’impresa aggiungiamo le unità locali operanti nel territorio provinciale, il dato complessivo si attesta a 44.783 unità, lo 0,8% in meno rispetto al 2021" sottolinea Guasconi. Tuttavia, "il quadro evidenzia un sistema economico che, pur alle prese con le incognite derivanti dalla crisi internazionale, dai rincari e dalla curva inflattiva, sta proseguendo in un percorso di recupero di solidità dopo la crisi pandemica". Fra i principali settori che hanno contribuito a determinare il segno positivo complessivo rispetto al 2021 ci sono il manifatturiero (+4,2%), l’agricoltura (+7,1%), i servizi di alloggio e ristorazione (+1,8%), altre attività di servizi (+4,8%) e i servizi alle imprese (+11,3%). Di contro, i comparti caraterizzati dall’andamento negativo sono le costruzioni (-1,2%), il commercio (-1,8%), i trasporti (-6,5%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (-6%). Lo studio della Camera di Commercio aggiorna il focus anche sulle imprese straniere che opera nella nostra provincia. Alla fine del 2022 sono in totale 4.668 (si intendono quelle in cui la partecipazione di persone titolari di ruoli o quote societarie non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%), lo 0,8% in più rispetto al 2021. In linea generale rappresentano il 12,8% del totale delle imprese provinciali. I settori in cui la presenza straniera è più elevata sono le costruzioni (1.460 attività, 31,3% del totale), il commercio (1.004 imprese, 21,5%), e le imprese manifatturiere (799 unità, 17,1%).  Il "peso" maggiore delle aziende straniere si riscontra nel comparto delle costruzioni: qui rappresentano oltre un quarto del totale (26,8%), mentre le attività manifatturiere raggiungono quota 15,7%, i servizi alle imprese il 14,4%, il commercio si attesta al 13%, i servizi di alloggio e ristorazione all’11,4%) e altre attività di servizi sono a quota 11,1%. Un dato che conferma l’andamento monitorato nel corso del 2022 sul sistema economico aretino che dimostra tenuta e ripresa, proiettandosi fuori dalle secche della crisi, ma ancora alle prese con gli effetti del contesto internazionale, attraversato da variabili di instabilità.

Cronaca

di Lucia Bigozzi

Il check up conferma che nonostante lo tsunami pandemia-guerra-rincari, il sistema imprenditoriale aretino è vitale e in movimento. Lo certifica lo studio della Camera di Commercio di Arezzo e Siena che nel 2022 a livello provinciale ha registrato la nascita di 1.725 nuove attività. Quelle che invece hanno chiuso sono state 1.532 (escluse quelle cancellate d’ufficio), con un saldo in attivo di +193 imprese. "Dopo che nel 2021 si era assistito a un primo recupero di quanto perso nel corso di un quadriennio caratterizzato dal segno negativo, quest’anno viene confermata la tendenza positiva" commenta il presidente dell’ente camerale Massimo Guasconi. 
Il tasso di crescita del sistema imprenditoriale provinciale si attesta a +0,52%, poco al di sotto del dato toscano (+0,63%) e di quello nazionale (+0,79%). 
Nel 2022, nel raffronto con il 2021, si è registrata una diminuzione del 5,2% delle iscrizioni e e una sostanziale stabilità delle cancellazioni (+0,2%). Il numero complessivo delle imprese registrate a fine 2022 è pari a 36.413 unità, l’1,5% in meno rispetto al dato di fine 2021. "L’apparente incongruenza fra il tasso di crescita del +0,52% e la diminuzione dell’1,5% delle imprese registrate è spiegabile con il livello particolarmente elevato delle cancellazioni d’ufficio (757 unità) che abbiamo effettuato come Camera di Commercio e che hanno interessato aziende presenti nel Registro delle Imprese ma che risultavano non più operanti da alcuni anni. Se alle sedi d’impresa aggiungiamo le unità locali operanti nel territorio provinciale, il dato complessivo si attesta a 44.783 unità, lo 0,8% in meno rispetto al 2021" sottolinea Guasconi. Tuttavia, "il quadro evidenzia un sistema economico che, pur alle prese con le incognite derivanti dalla crisi internazionale, dai rincari e dalla curva inflattiva, sta proseguendo in un percorso di recupero di solidità dopo la crisi pandemica".
Fra i principali settori che hanno contribuito a determinare il segno positivo complessivo rispetto al 2021 ci sono il manifatturiero (+4,2%), l’agricoltura (+7,1%), i servizi di alloggio e ristorazione (+1,8%), altre attività di servizi (+4,8%) e i servizi alle imprese (+11,3%). Di contro, i comparti caraterizzati dall’andamento negativo sono le costruzioni (-1,2%), il commercio (-1,8%), i trasporti (-6,5%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (-6%).
Lo studio della Camera di Commercio aggiorna il focus anche sulle imprese straniere che opera nella nostra provincia. Alla fine del 2022 sono in totale 4.668 (si intendono quelle in cui la partecipazione di persone titolari di ruoli o quote societarie non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%), lo 0,8% in più rispetto al 2021. In linea generale rappresentano il 12,8% del totale delle imprese provinciali. I settori in cui la presenza straniera è più elevata sono le costruzioni (1.460 attività, 31,3% del totale), il commercio (1.004 imprese, 21,5%), e le imprese manifatturiere (799 unità, 17,1%). 
Il "peso" maggiore delle aziende straniere si riscontra nel comparto delle costruzioni: qui rappresentano oltre un quarto del totale (26,8%), mentre le attività manifatturiere raggiungono quota 15,7%, i servizi alle imprese il 14,4%, il commercio si attesta al 13%, i servizi di alloggio e ristorazione all’11,4%) e altre attività di servizi sono a quota 11,1%. Un dato che conferma l’andamento monitorato nel corso del 2022 sul sistema economico aretino che dimostra tenuta e ripresa, proiettandosi fuori dalle secche della crisi, ma ancora alle prese con gli effetti del contesto internazionale, attraversato da variabili di instabilità.

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