Economia, benvenuti nella capitale dell'export

All'estero 6,9 miliardi su otto: e per due terzi è l'oro a pesare sulla bilancia. La fiammata di ripresa del 2019. Stamani il convegno, oltre 7 miliardi di risparmi

Gold Italy 2014 arezzo fiere oro

Gold Italy 2014 arezzo fiere oro

Arezzo, 21 giugno 2019 - L’export aretino (6,9 miliardi) vale l’80 per cento del valore aggiunto (non è il pil ma qualcosa che gli assomiglia) prodotto da questa provincia, 8,4 miliardi. Come a dire che se non lavorasse con l’estero l’economia locale praticamente non esisterebbe, perchè con il miliardo e mezzo di differenza imprese ed addetti sarebbero tutti a cercarsi un posto sotto un qualsiasi ponte.

E’ solo uno dei tanti dati che si possono ricavare dal rapporto della Camera di commercio in vista della Giornata dell’Economia che si svolge oggi alla Borsa Merci, ospite il vicedirettore de La Nazione Agnese Pini. Dire che la vivacità imprenditoriale degli aretini è qualcosa di impressionante, roba da Nord-est trapiantato in Toscana: 37.409 imprese (45 mila con le unità locali, cioè le succursali) a fronte di 340 mila abitanti, più di un’azienda ogni 10 mila abitanti.

A livello nazionale vale un posto fra le prime 18 province, così come Arezzo è la prima provincia in assoluto per rapporto percentuale fra esportazioni e Pil. Numeri che dicono tutto della volontà con la quale le aziende si battono in uno scenario di rallentamento della congiuntura sia italiano che mondiale.

Non a caso, i primi numeri sull’andamento del primo trimestre 2019, di cui La Nazione aveva già parlato nei giorni scorsi, sono molto positivi al di là dei segnali di crisi, soprattutto per quanto riguarda l’oro. Vola l’export dei lingotti, che in tre mesi cresce del 40 per cento (sia pure con un aumento del prezzo della materia prima del 6) e va alla grande anche la gioielleria, che sale nello stesso periodo del 19 per cento.

Conforta soprattutto la ripresa di Dubai (più 38 per cento), il principale mercato di export che da anni segnava il passo e che invece risale da 108 a 140 milioni). Hong Kong guadagna il 22 per cento e si arrampica a 80 milioni, gli Stati Uniti confermano la terza piazza dell’export del 2018 con una crescita del 32 per cento, 42 milioni collocati. E tuttavia non mancano i segnali di affanno. Se infatti l’oro, che rappresenta i due terzi dell’export, tiene e riparte, il 2018 del sistema moda, anche di Prada, è stato tutt’altro che brillante.

Arriverà la ripresa nel 2019? Di sicuro ci sono segnali contraddittori dal sistema creditizio. A fronte di 7,3 miliardi di depositi (un’enormità, in aumento del 3 per cento), crescono anche i prestiti alle famiglie e alle imprese (7,7 miliardi) ma ne usufruiscono soprattutto le aziende più grandi (più 3,1) mentre i piccoli vanno incontro a una stretta dell’1,6. Infine l’occupazione. Il tasso dei senza lavoro scende dal 9,7 al 9,4 ma aumenta la disoccupazione giovanile, dal 20 al 21 per cento.