E45 verso il filtraggio dei Tir: e l'apertura va verso la prossima settimana

Ieri prima ispezione sul cantiere disposta dalla Procura. I lavori vanno ma pare impossibile il ripristino nel weekend. Misura contro il passaggio dei mezzi pesanti

Lavori sul Puleto

Lavori sul Puleto

Arezzo, 7 fbbraio 2019 - Non pesano come un Tir ma ieri a tratti sul Viadotto Puleto c’era una concentrazione di operai, tecnici e ispettori davvero senza precedenti. I lavori per ripristinare parzialmente la E45 proseguono a passo di marcia. E in parallelo stanno procedendo anche le operazioni preparatorie al cantiere principale, quello che dovrà restituire alla piena funzionalità quel tratto stremato di superstrada.

Sul posto anche i carabinieri forestali: una prima ispezione all’altezza di Valsavignone, naturalmente su mandato della procura, per verificare lo stato del cantiere. Hanno riscontrato che le operazioni procedono. In particolare quelle per l’installazione dei sensori che dovranno misurare le vibrazioni del viadotto, entro domani tutto sarà a posto.

Tempi? Nessuno si sbilancia a dare un’ora o un giorno esatto. L’Anas in testa continua nel «mantra»: l’attività sarà completata entro la settimana. E in mezzo ci sta tutto, dal venerdì alla domenica, anche se si augura naturalmente la soluzione migliore. Ambienti della Procura sembrano propendere verso una riapertura della strada per la settimana prossima, quindi lunedì o martedì.

Non tanto perché ci sia il timore che i lavori possano andare oltre i limiti indicati dall’Anas ma perché comunque alla fine tutto sarà subordinato ad una nuova ispezione, quella sì decisiva. E da quella dovrà arrivare il semaforo verde. In ogni caso è una delle questioni che saranno seguite passo passo nei prossimi giorni. Un altro scenario che, sempre da ambienti di Procura, sta diventando probabile è quello di un filtraggio dei Tir.

E’ noto che il viadotto riaprirà almeno in questa fase solo alle auto e ai mezzi pesanti più piccoli, furgoni o simili. Al bando qualunque camion sopra le tre tonnellate e mezzo. Ma anche questo ben difficilmente sarà lasciato alla disciplina dei camionisti. I mezzi «proibiti» finiranno per essere bloccati e indirizzati verso l’ultima uscita prima del tratto a rischio.

Quindi Valsavignone per chi viene dalla Romagna e Pieve Santo Stefano nord per chi arriva da Arezzo. La cautela, come è inevitabile regna sovrana: e rende quindi ancora più nevralgici i lavori definitivi e quelli per il ripristino della vecchia Tiberina. Intanto il fermento sul viadotto cresce. In corso di allestimento ci sono anche le due corsie e la segnaletica.

Un nodo che l’Anas non può sciogliere da sola è quello degli autovelox. L’installazione passa, si sa, anche dagli accordi con la Prefettura. Comunque anche in questo campo i tempi dovrebbero essere brevissimi, massimo nell’arco di un paio di giorni. Fondamentali i sensori che non solo segnaleranno vibrazioni eccessive ma in caso di pericolo faranno anche scattare il rosso all’accesso del viadotto. L’unico rosso che forse gli automobilisti rispetteranno davvero.