E45, l'Anas deposita la relazione al Pm: riaprite parzialmente

Oggi l'incontro a Roma, Ceccarelli e Chiassai da Toninelli insieme ai sindaci.Le carte Anas depositate in procura da un avvocato. I costi vertiginosi della chiusura del viadotto

Il viadotto della E45 messo sotto sequestro

Il viadotto della E45 messo sotto sequestro

Arezzo, 22 gennaio 2019 - Finalmente l'Anas ha battuto un colpo. La relazione tecnica che era stata annunciata venerdì per il lunedì è stata effettivamente depositata in procura a tarda ora. E' stato l'avvocato Danila Pratelli del foro di Firenze a preannunciare il proprio arrivo con una telefonata e poi a presentarsi a Palazzo di giustizia nelle ore finali del pomeriggio. Le era stato tenuto aperto un ufficio di cancelleria appositamente ma non si è vista col procuratore Roberto Rossi, titolare dell'inchiesta.

Cosa dice il documento Anas? In procura non è stato ancora analizzato attentamente ma secondo le prime indiscrezioni i tecnici dell'aziena per le strade riconoscerebbero sì lo stato di deterioramento del viadotto Puleto (per il quale del resto erano già stati affidati lavori di ripristino destinati a cominciare a primavera, ma al tempo stesso spiegherebbero che le condizioni non sono così drammatiche da far paventare un rischio di crollo e quindi imporre la chiusura. Si prospetterebbe dunque l'ipotesi di una riapertura parziale, almeno al traffico leggero e su una corsia per senso di marcia.

Oggi è  un giorno importante per la E45, il giorno dell’incontro con il ministro dei trasporti Danilo Toninelli. La delegazione aretina in partenza per Roma ha messo nero un programma nero su  bianco in vista della riunione con Toninelli. Recita il primo punto della piattaforma integralmente condivisa dalle delegazioni toscane e romagnole: «Accelerare l’interlocuzione di Anas con la procura, affinché si valutino tutte le ipotesi di riapertura, anche con soluzioni parziali, della E45». Le richieste non si fermano a questo: al ministro verranno chieste garanzie sull’effettuazione di lavori urgenti sul viadotto e la rinazionalizzazione dell’unica via alternativa, la ex statale Tiberina 3Bis adesso chiusa nel tratto aretino massacrato dalle frane. Il governo è sollecitato anche su un altro versante, ovvero la previsione «di misure straordinarie di sostegno al reddito».

Da intendersi sia come la concessione degli ammortizzatori sociali a coloro che perdono il lavoro in conseguenza del blocco, sia come sgravi fiscali per le imprese che vedono lievitare i costi in maniera esponenziale. La delegazione toscana è guidata dall’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e dalla presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini; con loro quattro sindaci della Valtiberina, Mauro Cornioli (Sansepolcro), Albano Bragagni (Pieve Santo Stefano), Alfredo Romanelli (Monterchi) e Alberto Santucci (Badia Tedalda).

Dice la presidente Chiassai: «Dal ministro ci aspettiamo risposte incoraggianti, considerando anche la sensibilità dell’opinione pubblica intorno al tema dei ponti, di mezzo c’è il destino di tanti lavoratori e c’è l’Italia divisa in due. A questo proposito chiederò risorse anche per la manutenzione delle strade provinciali, non saremo in grado altrimenti di sostenere il traffico aggiuntivo, specie pesante, deviato sul reticolo di nostra competenza».

Insomma, il tempo stringe e i danni si accumulano. In tre milioni al giorno, per la sola Valtiberina, la perdita economica: così ha calcolato il sindaco di Sansepolcro Cornioli. In apnea le imprese con il costo dei trasporti schizzato in alto: cinquecento euro in più a viaggio in Germania, ad esempio, per la Tratos Cavi di Pieve Santo Stefano che mette in strada dodici autotreni al giorno di media.

Ancora più drammatica la situazione dei dipendenti degli autogrill sulla E45: lavoro quasi azzerato, perdita di esercizio di tremila euro al giorno, vuoto anche l’Eurohotel, storico albergo nell’area di servizio tra Sansepolcro e Pieve. E adesso, stando al meteo, ci si mette pure la neve a rendere ancora più difficoltosa la mobilità per studenti e lavoratori pendolari.