E45: indagini fino in fondo. Sequestrati la piazzola crollata e 60 metri di strada

Blitz dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria in azione su mandato del procuratore Roberto Rossi. Poi le analisi per capire se sotto ci fossero rifiuti speciali

Le fasi del sequestro

Le fasi del sequestro

Arezzo, 15 marzo 2018 - Ancora un blitz sulla E45. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria coadiuvati dai carabinieri forestali hanno sequestrato la piazzola crollata sulla E45, la scarpata sottostante e sessanta metri di carreggiata. L'intervento è stato effettuato su mandato del procuratore Roberto Rossi ed è motivato dall'ipotesi di disastro colposo. Intanto, nei prossimi giorni, consulenti incaricati dal pm dovranno analizzare i materiali di scarto recuperati nel punto di frana e che, secondo il sospetto dei carabinieri, potrebbero essere classificabili come rifiuti speciali e non roccia e terra come dovrebbe essere.

La piazzola sulla E45 crollò improvvisamente martedì 13 febbraio creando una vera e propria voragine, come le foto hanno abbondantemente testimoniato. Da quel giorno è partita l'inchiesta della procura che va a affiancare quella in corso da mesi e per la quale si aspettano le richieste di rinvio a giudizio per cinque ex dirigenti dell'Anas di Firenze.

Tra gli inquirenti si respira aria di svolta. Lo scopo è di arrivare stavolta un po’ più lontano di dove si fosse fermata l’indagine precedente, quella che è in attesa delle richieste di rinvio a giudizio a carico di cinque dirigenti o ex del compartimento Anas di Firenze, tutti accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti. Lì si ipotizzava che gli indagati si fossero preoccupati poco e niente della manutenzione in E45, al punto che il fondo stradale si era progressivamente deteriorato, fino a far venire alla luce i giunti di congiunzione dei viadotti, trasformati in lame che si conficcavano nella carrozzeria o nella trasmissione delle auto di passaggio.

Poi, a inchiesta già chiusa, il nuovo intoppo, la frana che ha dato stura a questo secondo fascicolo per disastro colposo, una cui diramazione è un’ulteriore indagine, condotta dai carabinieri forestali, sul materiale di cui è fatta la massicciata della E45. Tutto in regola, assicura l’Anas con una propria nota ufficiale, ma chi indaga non è affatto convinto.

E se le analisi che stanno per essere affidate all’Arpat dovessero dare conferma dei sospetti, che cioè si tratta di materiale di qualità infima, classificabile come scarti, sarebbe un altro fronte che si apre. Sarebbe difficile infatti, pensare a quel punto che solo la piazzola è stata realizzata in quel modo, più logico lo scenario che tratti interi di E45 siano stati costruiti con lo stesso prodotto di scarto.