di Claudio Roselli E45 chiusa per una notte, quella fra mercoledì e ieri, a causa del maltempo. Un provvedimento tempestivo, anche a seguito della situazione oramai nota sul tratto appenninico con l’assenza dell’alternativa viaria fra Valsavignone e Canili, ma che ha fatto arrabbiare qualche automobilista per il mancato preavviso. Partiamo dalla cronaca: la bufera di neve si è abbattuta soprattutto sul versante romagnolo, dove non ha scherzato, creando una coltre bianca di quasi 30 centimetri nella zona dell’Alto Savio. La copiosa precipitazione si è concentrata in particolare fra Bagno di Romagna e Verghereto, imponendo il blocco della superstrada fin dallo svincolo della A14 a Cesena. Codice nero dalle 22,30 dell’altra sera, divenuto poi rosso nelle prime ore di ieri; di conseguenza, anche per chi proveniva dall’Umbria e dalla Valtiberina è scattato il fermo, con disagi in entrambe le direzioni, specie per ciò che riguarda i mezzi pesanti, agli svincoli toscano di Sansepolcro e umbro di Pierantonio. Un provvedimento preventivo, per evitare che i veicoli rimanessero imbottigliati e magari anche sui viadotti. Chiuse, sempre in Valtiberina, anche alcune entrate verso sud. E proprio durate le ore piccole, i mezzi spargisale e spalaneve di Anas hanno lavorato senza tregua per liberare le carreggiate; intorno alle 8,30 di ieri, la normalità è stata ripristinata e dalle 8 la Polizia Stradale di Città di Castello, in modalità "safety car", ha accompagnato i mezzi fino a Canili per poi farli proseguire attraverso la viabilità alternativa. Diversi gli utenti che hanno postato sul public group "Vergogna E45" che chiedevano informazioni sulla situazione, lamentando il fatto che questo blocco non fosse stato annunciato per tempo e che anche con la neve sulla strada vi fosse un solo mezzo di intervento. Non solo: c’è chi ha fatto notare che, nonostante la chiusura da Sansepolcro verso nord, i camion venivano convogliati sulla strada vecchia senza avvertirli che poi da Pieve Santo Stefano in su non sarebbero più andati da nessuna parte. E poi la stessa persona conclude: "Se il "piano neve" consiste nel chiudere la strada ai primi fiocchi, anche se portati dal vento, sono buon a farlo anch’io". Al di là dei commenti dei singoli, i cinque chilometri inagibili della vecchia 3 bis hanno lasciato il segno ancora una volta, a meno che non siano necessarie altre tangibili dimostrazioni di quanto le difficoltà diventino reali nel periodo invernale. La neve è infine caduta anche a Badia Tedalda e a Sestino: una decina di centimetri in totale, ma nessun problema per la viabilità e scuole regolarmente aperte.