È un inverno demografico. Sempre meno residenti

Arezzo quarta provincia in Toscana. Sono oltre 35mila i cittadini stranieri. Tasso di natalità invariato. Il punto sui flussi migratori internazionali.

di Gaia Papi

AREZZO

Cala la popolazione ad Arezzo e provincia. In dieci anni è come se fosse scomparso definitivamente nel nulla il comune di Civitella in Val Chiana. E’ quanto emerge dal censimento permanente della popolazione in Toscana dell’Istat, secondo il quale Arezzo è ancora la quarta provincia in Toscana dopo Firenze, Lucca e Pisa. Con il censimento l’ Istat ogni anno si pone l’obiettivo è conoscere le principali caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione italiana a livello nazionale, regionale e locale.

Al 31 dicembre 2021, Arezzo e provincia vantava 334.926 residenti, in calo dello 0.5% rispetto all’anno precedente, con una diminuzione di 1575 persone. Una percentuale che si impenna rispetto al 2011 registrando una diminuzione del 2,5%. Secondo i dati ad Arezzo si registra la seconda riduzione di popolazione più significativa della Toscana dopo quella della provincia di Massa Carrara (-5,6%); mentre, per la cronaca, la provincia di Prato registra il più alto incremento ben del 5,0%.La popolazione aretina tra l’altro vede un altro dato significativo parlando dell’età media che si assesta sui 47.6 anni, in linea con i valori regionali. Tornando alla diminuzione della popolazione, non si può spiegare altrimenti se non con una diminuzione delle nascite. Un divario, un autentico gap, che nemmeno i flussi migratori riescono più a compensare. Anche se, tra il 2020 e il 2021, il tasso di natalità è rimasto sostanzialmente invariato, passando dal 6.4 per mille al 6.5. Valore questo che posizione Arezzo sul podio per l’indice di natalità insieme a Pisa. Anche il livello di mortalità è pressoché stabile, dal 13 al 13.4 per mille. Significativi, invece i movimenti migratori internazionali, nettamente in recupero: il tasso migratorio estero passa da 1.2 a 2.9. Sono 35.363 gli stranieri ad Arezzo, con una incidenza sulla popolazione del 10.6%, in diminuzione rispetto al 2020 di 1.4 %.

A proposito di lavoro, in Toscana le incidenze maggiori del tasso di disoccupazione nel 2021 si osservano nelle province di Massa-Carrara e di Livorno (rispettivamente 9,6% e 9,3%), mentre, all’opposto, Arezzo (al 7.2%), con Siena e Firenze presentano i valori più bassi. Nonostante una situazione piuttosto favorevole all’occupazione femminile, in Toscana permane uno squilibrio di genere, seppure con valori più contenuti rispetto alla media nazionale. Ma è sostanziale la differenza nel tasso di disoccupazione: nel 2021 il gap di genere era si 2.8 punti: 5.9% in quello maschile, rispetto all’8.7 femminile. Secondo i dati invece l’occupazione maschile è pari al 56.3% rispetto a quello femminile al 43.3.