"E’ corso giù con la sorellina" Così il ragazzo via nella notte "Presto, salvate la mamma" Ecco la scena del delitto

Svegliato dalla nonna prende la bimba in braccio e si precipita per le scale in pigiama. Nella casa tutto si compie in camera da letto: mamma, figlia e nipote dormivano insieme. Lo choc dei colpi a ripetizione, dati anche alla schiena. Brunetta era riversa in terra. .

"E’ corso giù con la sorellina"  Così il ragazzo via nella notte  "Presto, salvate la mamma"  Ecco la scena del delitto

"E’ corso giù con la sorellina" Così il ragazzo via nella notte "Presto, salvate la mamma" Ecco la scena del delitto

di Lucia Bigozzi

La luce bluastra dei lampeggianti rimbalza tra le pietre di Porta San Lorentino e la facciata, grigia, del palazzo dove madre e figlia sono state appena uccise a coltellate. Le due di notte. Giù per le scale corre un ragazzo di 16 anni: è in pigiama e tiene in braccio la sorellina di due anni. "Salvate la mia mamma, salvate la mia mamma", grida mentre corre via da quell’orrore. È il figlio di Sara Ruschi e Jawad Hicham: il padre ha ucciso con un coltello da cucina la madre e la nonna, Brunetta Ridolfi. Venti coltellate, al petto e alla schiena. Lui ha visto tutto. Scende le scale di corsa, con la piccola in braccio che non sa, ma sente rumori, voci, vede facce che non conosce e non hanno nulla di familiare.

Il ragazzo la stringe a sè, vuole proteggerla. È l’immagine che "non potrò mai dimenticare, resterà fissa nella mente", dice un testimone della notte dell’orrore in via Benedetto Varchi. Nel frattempo Jawad Hicham è a terra, sull’asfalto, davanti al portone di casa. I poliziotti lo stanno ammanettando. Dice qualcosa agli agenti che lo immobilizzano, forse che le ha ammazzate tutte e due, ma i rumori e il trambusto nella strada nascondono le parole. Al terzo piano tutto si compie nella camera dove Sara è riversa sul letto: "Sul petto ha diverse tracce dei fendenti che ha ricevuto".

Lei respira, immobile, "ogni tanto apre gli occhi per poi richiuderli". Scatta la procedura per stabilizzarla prima della corsa in ospedale e il disperato tentativo di salvarla. Sara non ce la fa, muore poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Probabilmente nella sequenza omicida del compagno, è stata lei la prima a ricevere i colpi della mattanza in una furia omicida che si è abbattuta anche su Brunetta che ha fatto in tempo a chiamare il nipote e a dirgli di correre via con la sorellina. Poi l’uomo l’ha raggiunta, colpendola più volte al petto e anche alla schiena. "La donna è a terra, tra la porta della camera e il letto di Sara" racconta il testimone. In quella stanza, forse, madre e figlia dormivano insieme, un rifugio per stare al riparo dall’uomo e tenere al sicuro anche la bambina. C’è il suo lettino accanto a quello della madre. Brunetta non dà segni di vita ma c’è l’estremo tentativo di rianimarla. Nemmeno lei si salva. Sangue ovunque, in quella stanza che affaccia in un corridoio stretto. L’appartamento ha poche stanze, è in ordine e ben tenuto.

La luce bluastra dei lampeggianti squarcia il buio piombato nelle vite di una famiglia spezzata da venti coltellate. I figli di Sara, adesso, sono lontani da qui. Sono in questura dove il nonno, Enzo Ruschi, li raggiunge e li abbraccia. "Stanno con me", dice agli agenti.

È l’inizio di ciò che verrà, quando ancora ciò che è accaduto è qui a stravolgere, in una spirale di dolore troppo grande per un ragazzo di sedici anni, una bambina di due e un uomo che di anni ne ha 82 e, ora, è il loro punto di riferimento. Non sono soli, ci sono i fratelli di Sara a fare diga e a tentare di ricostruire ciò che è stato rotto in una notte terribile e indimenticabile.

Sul campanello del palazzo dove Sara provava a staccarsi da quell’uomo e negli ultimi mesi appariva sempre più taciturna e triste, ci sono tre cognomi: il suo, quello del compagno e quello di Brunetta. Che ha cercato fino all’ultimo di proteggere la figlia vivendo in quell’appartamento, per arginare le tensioni, evitare il peggio. Una donna coraggiosa, come Sara che viveva per i figli e lavorava sodo per ricominciare. Da sola.