REDAZIONE AREZZO

Due anni fa il sequestro del viadotto Puleto sulla E45 e ancora niente sulla ex 3 bis

Manca in quel tratto la viabilità alternativa: la speranza è che, dopo l'ok della Regione, l'Anas proceda con il ripristino dei cinque chilometri di vecchia statale

Il viadotto Puleto chiuso al traffico: è il 16 gennaio 2019

Arezzo, 16 gennaio 2021 - Due anni fa, il 16 gennaio 2019, sequestro del viadotto Puleto e circolazione spezzata in due sulla E45 per l’interruzione nel tratto al confine fra Toscana ed Emilia Romagna. Poi in febbraio la riapertura alle auto, in estate ai veicoli con portata massima fino a 30 tonnellate e in ottobre - sempre del 2019 - per tutti i mezzi. I lavori sui ponti sono in corso (ora c’è la pausa invernale), ma l’ultima perizia ha ricollocato il Puleto fra i punti a rischio in caso di evento sismico: così ha sentenziato l’altro perito nominato dal Gip, il professor Vincenzo Laudazi di Pisa, smentendo le conclusioni del professor Claudio Modena, a parere del quale non vi erano pericoli di crollo. Tutto ciò non fa altro che mettere ancora di più il dito sulla piaga, costituita – come sottolineato fino alla noia – dalla mancanza di una viabilità sostitutiva, perché la vecchia 3 bis è in stato di abbandono e degrado da oltre venti anni nei cinque chilometri compresi fra Valsavignone e Canili di Verghereto. “Siamo in costante contatto con gli uffici della Regione Toscana – ha dichiarato Claudio Marcelli, sindaco di Pieve Santo Stefano, nel cui territorio ricade la ex statale Tiberina – per avere in mano l’ultimo documento da presentare ad Anas, che però ha inserito il ripristino della strada fra gli interventi ordinari”. Dello stesso tenore il collega Mauro Cornioli di Sansepolcro e intanto chi lavora lungo a superstrada prova a rialzare la testa: “Diciamo che il Covid-19 ha pesato ancora di più del Puleto – ha affermato Angela Cesari, uno dei gestori del bar ristorante nell’area di servizio lungo la carreggiata sud fra le due uscite per Sansepolcro – per cui a noi la normalità manca di fatto dal gennaio del 2019. Per fortuna che ci hanno equiparato alle aree di ristoro delle autostrade e quindi al momento possiamo lavorare senza lamentarci”.