Dramma siccità: rete di botti e pozzi Grano, girasoli e frutta in ginocchio

Precipitazioni ridotte ad un terzo rispetto alla media storica: verso un contingentamento dell’acqua. Coldiretti lancia l’allarme: "Per salvare le coltivazioni è partita l’irrigazione di soccorso ma non basta"

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di Gaia Papi

Nella campagna aretina è SOS siccità. Il rischio di una riduzione importante della produzione è sempre più concreto. Le coltivazioni più colpite? Il girasole, il mais, il grano e gli altri cereali. Ma seri problemi affliggono anche gli olivi, gli ortaggi e la frutta. "Una situazione drammatica, spiega Coldiretti Arezzo, dovuta alle scarsissime piogge che hanno segnato tutto il 2022: 29 millimetri rispetto ai 71 di media storica. E ora esacerbata dall’ondata di caldo record che non accenna a scomparire. Il mese di maggio risulta il secondo più caldo di sempre, con una temperatura di 1,83 gradi superiore alla media.

Condizioni che sono andate ad aggravare ulteriormente una situazione di forte sofferenza idrico: un corso d’acqua su due registra portate inferiori alla media del periodo" è quanto afferma Coldiretti Arezzo sulla base dei dati del servizio idrogeologico della Regione Toscana e dell’ANBI. "Manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico. A repentaglio la produzione in buona parte della provincia" spiegano.

Il 2022 sta mettendo a dura prova anche le coltivazioni, segnato, fino ad ora, da precipitazioni praticamente dimezzate e da sporadiche grandinate improvvise, come quella dei giorni scorsi. Precipitazioni violente che devastano le zone colpite con perdita della produzione fino all’80%. Segnale di un cambiamento climatico che sta interessando anche il nostro Paese.

"Per salvare le coltivazioni, laddove è possibile, si sta ricorrendo all’irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti" spiega il presidente di Coldiretti Arezzo, Lidia Castellucci.

"Dobbiamo essere pronti alle sfide che i cambiamenti climatici ci imporranno, continua Castellucci. Evitando sprechi, recuperando tutta l’acqua piovana possibile e applicando con rigore le tecniche dell’agricoltura di precisione per salvaguardare le falde. L’assenza di precipitazioni unito alle temperature, più tipiche di un mese di agosto che di giugno, sta causando gravi preoccupazioni per i produttori agricoli e il conseguente rischio sulla disponibilità di cibo in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa, con aumenti che hanno raggiunto a maggio il +7,1%".

"Il balzo delle temperature, continua Coldiretti Arezzo, sta favorendo inoltre il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli.

L’altro effetto collaterale riguarda il rischio incendi, per questo la Regione ha anticipato all’11 giugno il divieto di abbruciamenti su tutto il territorio". Per risparmiare acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, Coldiretti e Anbi hanno elaborato e proposto un progetto immediatamente cantierabile.

La realizzazione di una rete di piccoli invasi, con basso impatto paesaggistico, diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. la Regione si è già mossa destinando 1,2 milioni di euro per un fondo di rotazione finalizzato a progettare opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica nel Bilancio 2022.

"E’ necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche, dando precedenza al settore agricolo per garantire la produzione di cibo" conclude Castellucci.