Distretto, padre di un paziente aggredisce un medico e un tecnico: la Usl li denuncia

In ansia per il figlio esplode: blocca la porta prima di picchiarli e mandarli in ospedale. Lamenta ritardi e perde la testa. Arriva la polizia. Desideri: "Episodio gravissimo". Solidarietà del Governatore

Polizia

Polizia

Arezzo, 22 gennaio 2019 - "In seguito all’aggressione avvenuta ieri sera nei confronti di un dirigente medico e di un tecnico al Distretto di Sansepolcro, l’Asl Toscana sud est ha dato mandato al proprio ufficio legale di predisporre tutta la documentazione necessaria per presentare formale denuncia nei confronti dell’aggressore con l’obiettivo di tutelare in primis i propri dipendenti, poi anche l’immagine dell’azienda, il servizio ai cittadini e la sanità pubblica"

E' la nota con la quale la Asl ritorna sull'episodio violento dell'altra sera. Un'aggressione in piena regola, a tratti addirittura una rissa, finita con tre persone in ospedale, tra cui due operatori sanitari. Si è scatenata ieri verso le 16, al distretto sanitario di Sansepolcro. Coinvolti dirigenti medico e tecnico della Asl da una parte e un 44enne di Sansepolcro dall’altra, padre di un bambino di 10 anni, al centro per le sue condizioni di salute. Era stato convocato per essere informato su una prestazione sanitaria relativa al figlio e la discussione è sfociata poi nella violenza.

«Il cittadino – spiega la Usl – era stato ricevuto per avere informazioni circa una prestazione sanitaria che aveva coinvolto il figlio ma le spiegazioni del personale Asl non sono servite a calmare l’uomo. Si è allontanato con una scusa, poi quando è rientrato nella stanza ha bloccato la porta e si è scagliato contro due dei presenti. Alla fine, tutti e tre i coinvolti sono finiti al pronto soccorso, trasportati dal 118. L’aggressore ha avuto 5 giorni di prognosi, mentre il dirigente medico ne avrà per 25, a causa delle contusioni riportate e il tecnico addirittura 35, avendo subito la frattura di tre costole».

Un episodio che dovrà essere ricostruito nei dettagli, sul posto la polizia: con Enrico Desideri, il direttore generale dell’azienda sanitaria, sconcertato. «Qualunque siano le motivazioni dell’aggressione, la violenza non ha mai alcuna giustificazione. Voglio difendere i miei professionisti: quelli che oggi, con risorse risicate al limite del gestibile, continuano con serietà a svolgere il proprio ruolo; e quelli che domani saranno nuovamente al lavoro, nonostante l’accaduto, la paura, il dolore, salvo diverse indicazioni dell’ospedale dove al momento stanno facendo i controlli sanitari».

Solidarietà anche dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, subito informato dell’accaduto. I motivi della violenza? Il padre avrebbe lamentato ritardi nelle risposte dell’ospedale. In ballo le analisi per verificare l’esistenza di un diabete. L’uomo sostiene di aver chiesto già a dicembre all’infermiere di poter fare con il proprio glucometro un immediato controllo glicemico al bambino.

Dal controllo sarebbe emerso un valore oltre la soglia di normalità; il padre – così racconta – avrebbe chiesto di parlare con un medico, ma gli sarebbe stata consigliata intanto una cura farmaceutica. Il rifiuto di seguirla, la richiesta insistente di parlare con un medico. E in mano solo l’avviso con il quale avrebbe potuto ritirare le risposte degli esami dopo 5 giorni.

Quindi la corsa da un diabetologo e da un pediatra privato: il loro consiglio? Recarsi al pronto soccorso di Arezzo in caso di risultato positivo. E proprio qui gli sarebbe stato diagnosticato il diabete T1. Poi il ritiro delle risposte degli esami, un valore glicemico piuttosto alto, la protesta, secondo l’uomo un rimpallo di responsabilità: ieri l’esplosione di rabbia. Punta il dito sui ritardi ma purtroppo ha anche puntato le mani contro i due professionisti. E ora dovrà rispondere di accuse decisamente pesanti.