Discoteche, ennesima mazzata: "Le chiusure un fulmine a ciel sereno"

"Costretti a restituire caparre e prevendite,persi gli ingaggi degli artisti. La categoria è esasperata"

tito

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Arezzo, 27 dicembre 2021 - L’hanno ricevuta la vigilia di Natale la mazzata. Pensavano a una stretta sulle regole di ingresso ai veglioni di Capodanno, invece il Governo col decreto festività ha deciso più drasticamente e senza preavviso di chiudere fino al 31 gennaio le discoteche. Con decorrenza immediata e quindi senza salvare nemmeno i party in programma a Natale. “Un fulmine a ciel sereno – dice Tito Ghezzi che di eventi in discoteca ne aveva in ballo più di uno tra il 25 e il 31 dicembre - Il decreto è entrato in vigore per la vigilia quindi anche le serate di Natale sono saltate. Non ce lo aspettavamo, abbiamo dovuto restituite i soldi delle prevendite e gli acconti dei tavoli. Stavamo già pensando all’ipotesi di annullare il Natale vista la situazione di allarmismo generale”. Un’escalation di preoccupazione e disdette andate di pari passo al dilagare dei contagi. Tanto che perfino l’ultima serata in cui i balli non erano tecnicamente proibiti, ha rischiato il flop.

“Il 23 dicembre era in programma la festa studentesca al Principe – prosegue Tito – ma a causa della preoccupazione generale nonostante avessimo già venduto i biglietti, si sono presentate meno della metà delle persone. Appena 300 gli avventori a fronte di più del doppio di biglietti venduti. Ecco perché visto il clima di paura volevamo annullare il Natale, ci ha pensato il decreto. In questa fase accettiamo la decisione del Governo tanto non è possibile lavorare se le persone non sono tranquille. Poi a febbraio, nella speranza che tutti facciano le terze dosi e la campagna vaccinale vada avanti, ci aspettiamo di tornare al lavoro, siamo già con la mente alle feste di Carnevale”.

E se per Natale sono saltati gli eventi al Principe e al Class 125, per Capodanno sono cancellati i veglioni del Dolceverde, l’after al Class e la festa con cenone al Principe, come tutti gli altri party che erano in programma nei locali della provincia. “Tecnicamente resterebbe fattibile la cena in musica del 31 all’Equestrian Centre di S.Zeno trattandosi di ristorante – dice Tito – vedremo se confermare l’evento”. “Natale e Capodanno rappresentano il grosso del fatturato dei locali e dopo più di 20 mesi di chiusure, questo stop è l’ennesima mazzata – dice Stefano Benassi amministratore del Principe – avevamo già speso per i rifornimenti e acquistato bottiglie importanti. Abbiamo perso la caparra versata agli artisti ingaggiati per Natale. Ora dovrò rimborsare le caparre del cenone di Capodanno a circa 250 persone. Pensavamo a una stretta ma credevamo si trattasse di green pass rafforzato e tamponi, ci hanno fatto un bello scherzetto. Speriamo che la tempestività con cui ci hanno fatto chiudere sia pari a quella dei ristori che non abbiamo ancora visto. Siamo demoralizzati e con poca fiducia che dopo il 31 gennaio ci permettano di riaprire”.