Officine abusive vere e proprie discariche di rifiuti speciali: nove indagati

L'operazione dei carabinieri forestali insieme alla polizia locale ha portato alla scoperta di sei aree e al sequestro di 160 veicoli

Discarica

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Arezzo, 16 maggio 2019 - Officine abusive, trasformate in vere e proprie discariche di rifiuti speciali pericolosi e non. E' quanto è stato scoperto dal gruppo ambientale carabinieri forestali. L'attività di indagine, portata avanti con la polizia locale, ha portato ad indagare nove persone, otto romene e un italiano, per gestione illecita dei rifiuti, oltre che per una serie di altri reati, dall'esercizio abusivo di una professione, alla ricettazione e riciclaggio.

Sei le perquisizioni svolte tra Arezzo, Bibbiena, Chiusi, Poppi e Castel Focognano, che hanno portato al sequestro di 160 veicoli, al sequestro e alla chiusura di un'attività abusiva e al sequestro di due aree, di cui una adibita a discarica. 

Un cimitero di auto, vecchie e meno vecchie, alcune fatte a pezzi. Pezzi che poi venivano venduti su internet. I cumuli che rimanevano sul territorio erano smaltiti illegalmente, con tanto di  sversamento di olii a terra, come ha sottolineato il comandante dei carabinieri forestali Claudio D'Amico. 

Problemi ambientali, ma anche di sicurezza sulla strada, ha evidenziato il comandante della polizia locale Cino Augusto Cecchini. Quei pezzi di recupero, venivano venduti per essere utilizzati su auto che circolano sulle nostre strade. 

"Affidatevi a officine riconosciute", ha sottolineato Cecchini e "Denunciate situazioni strane che vedete in giro" continua D'Amico; le officine abusive in questione erano in attività anche da dieci anni.