Disagi sui treni, il contratto con Fs non cambia

L’assessore regionale Baccelli risponde ad un’interrogazione. "Ma siamo al lavoro insieme con l’Umbria per limitare i ritardi"

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di Francesco Tozzi

Non cambierà il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Toscana. Nella seduta del Consiglio regionale che si è tenuta ieri pomeriggio, l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli ha risposto ad una interrogazione presentata dalla consigliera Elisa Tozzi in merito ai ritardi dei treni, alle relative penali e ai bonus pendolari. L’esponente di Toscana Domani, nel documento, ha chiesto alla giunta se è possibile valutare una modifica al contratto con Trenitalia per ridiscutere il calcolo dell’indice di affidabilità dei treni e quindi la facoltà di concedere diversamente i bonus ritardi, considerando gli orari di punta e le fasce con maggior affollamento. "Non si prevedono modifiche al contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia 2019-2034" ha spiegato Baccelli durante la plenaria, ricordando che l’indice di affidabilità è stato discusso in un attento dibattito pre-contrattuale.

Il titolare dei trasporti ha poi specificato alcuni aspetti che interessano la tratta Firenze-Foligno, quella maggiormente utilizzata dai pendolari del Valdarno e che continua ad essere oggetto di numerose segnalazioni anche in questi giorni. La direttrice è però di competenza della Regione Umbria. "La giunta regionale si è già attivata allo scopo di invitare la Regione Umbria, di concerto con Trenitalia, ad un confronto in merito alla verifica dell’andamento del servizio - ha proseguito l’assessore - Da tempo le due regioni sono in contatto non solo per tale problematica ma anche per una vera e propria armonizzazione gestionale dei treni che percorrono la tratta Firenze-Foligno e che interessano bacini di utenza di entrambe le regioni". Nonostante la Toscana si sia dotata in tempi non sospetti di ispettori formati per intervenire sul campo al fine di verificare eventuali disservizi, le sanzioni relative alla tratta Firenze-Foligno spettano all’Umbria e l’ente toscano chiederà in quale misura sono state inoltrate le penalità a Trenitalia.

Ritardi e soppressioni relativi alla linea gestita da Regione Umbria, ad esempio, possono ricadere sulle spalle degli utenti toscani ed è quindi necessario un controllo capillare del servizio di concerto tra le due amministrazioni. Un lavoro non certo facile. "C’è un tentativo di fare chiarezza su alcuni elementi sui quali i comitati dei pendolari insistono da tempo e cercano risposte - ha affermato nella contro-replica la consigliera regionale Tozzi - Risposte che, in alcune parti, restano ancora oggi interlocutorie. Sono ancora troppi i disservizi all’ordine del giorno, in particolare in alcune tratte sensibili e frequentate da bacini importanti di cittadini. Monitoreremo affinché si possa avere una quantificazione più precisa rispetto alle penali e ai relativi impieghi". C’è anche il commento di Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno, che boccia l’intervento dell’assessore: "Adesso si sa che la Regione non cambierà le modalità dell’indice di affidabilità, cioè i bonus rimborsi ritardi per la durata del contratto con Trenitalia, quindi fino al 2034 - ha tuonato - tutto rimane uguale! Per i treni Foligno la Regione Toscana è in contatto con l’Umbria, anche con un protocollo d’intesa del 2015, e vista la mancanza di risultati concreti, non stanno combinando un bel niente sui ritardi e sui disservizi su cui la Toscana invia anche segnalazioni degli ispettori, ma senza sapere che fine fanno in Umbria".

Le altre interrogazioni di Tozzi verranno discusse in quarta commissione e riguarderanno il possibile raddoppio della direttissima tra Rovezzano e Valdarno e l’arrivo nel 2023 di sei nuovi treni regionali ad alta velocità per la tratta Firenze-Roma.