di Claudio Roselli
La compostezza in chiesa ha lasciato il posto a un grande applauso all’uscita del feretro. Pieve Santo Stefano si è fermata ieri pomeriggio per l’ultimo saluto a Diego Cavalli, il 39enne morto mercoledì per le conseguenze della caduta da un terrazzo mentre la domenica di Ferragosto stava preparando un gavettone a Muccignano, la frazione di Città di Castello nella quale si era trasferito per vivere assieme alla fidanzata Eleonora. E proprio la lettera di quest’ultima, letta alla fine del rito funebre, aveva generato il primo grande applauso in una Collegiata riempita da amici e conoscenti che, assieme al sindaco Claudio Marcelli, si sono stretti attorno a lei, alla sorella maggiore Simona e ai tre amati nipoti.
Un amico di Eleonora, visibilmente commossa, ha preso per lei la parola al microfono, riportando fedelmente quello che suona come un vero e proprio compendio d’amore nei confronti di Diego: "Hai lasciato il tuo paese e il tuo lavoro per venire in una piccola realtà di pochi abitanti e con il bar distante alcuni chilometri, cambiando vita e abitudini. Per me sei stato capace di arrivare a questo", ha scritto Eleonora, ricordando i momenti belli dei tre anni vissuti assieme (era proprio l’agosto del 2018) e soprattutto il modo con il quale il fidanzato – ribattezzato da lei affettuosamente "Pio" fin da subito – si era conquistato l’affetto della sua famiglia e dei bambini. Ha poi ricordato il suo carattere particolare, magari anche testardo, ma nemico della fretta e della frenesia e amante della pacatezza: mai un’alzata di voce, mai una litigata con qualcuno e la sincerità e la bontà che vedeva in ogni persona. "La vita è troppo breve per perdere tempo a discutere": questa la massima di Diego, elogiato anche per l’attaccamento al lavoro e alla sua Pieve Santo Stefano, nella quale tornava spesso senza mai saltare la festa dell’8 settembre.
In chiesa c’erano poi anche gli amici con i quali si era dilettato a suo tempo nel fare motocross, l’unica grande passione che aveva; intanto Don Carlos Ardilla, nella sua omelia, ha invitato i parenti a non perdere mai quella fede che, a seguito di una scomparsa così tragica e prematura, tende sempre di più a vacillare.