Di corsa verso la "quota 100": in 1500 verso la pensione

Le stime della Cgil per i dati 2019: «Circa il 30% in meno rispetto alle attese». Ancora possibilità per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2022

Quota 100

Quota 100

Arezzo, 23 gennaio 2020 - Non sono ancora dati ufficiali, ma circa 1500 persone hanno fatto domanda, nel 2019, per andare in pensione con ’quota 100’. Sono le stime fornite della Cgil. Dipendenti pubblici o privati hanno approfittato del provvedimento che ha introdotto, dallo scorso anno, la possibilità di andare in pensione con il doppio requisito di 62 anni di età e 38 anni di contributi, in aggiunta ai canali di pensionamento tradizionali previsti dalla Legge Fornero (cioè pensione anticipata e pensione vecchiaia).

La misura, ricordiamo, ha carattere sperimentale: vale per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2021. Ai fini del raggiungimento dei 38 anni di contributi è valida la contribuzione a qualsiasi titolo accreditata in favore dell’assicurato (obbligatoria, volontaria, da riscatto, figurativa), fermo restando, per i dipendenti del settore privato, il possesso di almeno 35 anni di contribuzione ad esclusione dei periodi di disoccupazione e malattia.

Ebbene in Toscana il numero delle domande di pensione anticipata ‘quota 100’ nel 2019 è stato pari a circa 10.300, e qualche centinaio in meno ne sono state definite, ovvero saranno liquidate. Diversamente dal reddito di cittadinanza, dove i requisiti e la relativa verifica sono più complessi, con quota 100 la verifica è molto più semplice; l’unico caso di mancato accesso può derivare da una carenza contributiva.

Ma nella stragrande maggioranza dei casi questo requisito si può verificare senza grosse difficoltà prima della domanda, motivo per cui i mancati accessi sono sostanzialmente pochi. Sono numeri importanti, anche se in un primo momento le aspettative erano più alte. Stando ai commenti dei sindacati, in particolare del patronato Inca Cgil che si era espresso a suo tempo sulla questione, «per qualcuno ha giocato un ruolo fondamentale il divieto di cumulo.

Chi va in pensione con quota cento può svolgere soltanto attività che comportino un guadagno di 5 mila euro lordi all’anno, al massimo. Probabilmente chi ha maturato i requisiti ma ha ancora un’età in cui sente di potersi dedicare ancora a qualche progetto lavorativo, viene scoraggiato dall’andare in pensione». Insomma, quota 100 non attrae gli stacanovisti, coloro che senza un impegno lavorativo sentono di vivere una vita a metà.

Quanti sono? Sempre secondo le prime stime del sindacato, le attese erano per un 30% di domande in più. Ma la ’finestra’ non si è ancora chiusa e chissà che l’atteso boom di richieste non arrivi più in là.