Della Gatta, cortocircuito Belle Arti Sì del ministero al prestito dell’opera

Dietrofront sul ’San Francesco’: lo spostamento a Trento era stato bloccato dalla Soprintendenza. Giorni di fermento a Castiglion Fiorentino per la diatriba intorno al dipinto del Quattrocento

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di Lucia Bigozzi

Il ministero dice "sì" e chiude il caso sul nuovo viaggio del "San Francesco che riceve le stimmate", bloccato sulla soglia della Pinacoteca di Castiglion Fiorentino proprio alla vigilia della partenza per il Mart di Trento e Rovereto che aveva chiesto in prestito il dipinto quattrocentesco al Comune.

Era stata la Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto a esprimere parere "non favorevole" circa l’autorizzazione al trasferimento dell’opera per il rischio di un "forte stress" (tra le motivazioni contenute nella lettera indirizzata al ministero della cultura) e quel "no" in questi giorni è piovuto come una doccia fredda sulla città del Cassero dove tutto era pronto per le operazioni preliminari allo spostamento della tela di Bartolomeo della Gatta, allievo di Piero della Francesca.

L’autorizzazione del ministero è corredata da una serie di prescrizioni per garantire condizioni di massima sicurezza non solo nella fase di trasferimento ma anche di collocazione nelle sale espositive, richieste in questi casi, e già da oggi il dipinto lascerà la pinacoteca comunale per raggiungere il museo d’arte moderna e contemporanea dove sabato si apre la mostra "La forza del vero.

I pittori moderni della realtà: Gregorio Sciltian, Carlo Guarienti, Pietro Annigoni, Xavier e Antonio Bueno" (fino al 18 settembre).

"Siamo fieri di avere il capolavoro di Bartolomeo della Gatta al Mart, il più prestigioso museo italiano contemporaneo che ha il record di visitatori tra le principali gallerie in Italia.

L’opera è diventata ambasciatrice della città nel mondo e per Castiglioni è un’opportunità straordinaria per veicolare la cultura, l’arte e la storia davanti ad esperti e appassionati", commenta l’assessore alla cultura Massimiliano Lachi che sabato sarà all’inaugurazione della collettiva insieme a Vittorio Sgarbi, presidente del Mart e ideatore del progetto.

E’ stato lui a esercitare una "moral suasion" sul MiC per superare l’impasse. Già nel 2015, il critico d’arte volle il "San Francesco che riceve le stimmate" tra i capolavori italiani all’Expo di Milano e lo scorso anno aveva "benedetto" la connessione culturale e artistica tra il sistema museale di Castiglion Fiorentino e il museo di Monterchi che custodisce la Madonna del Parto di Piero della Francesca.

La contrarietà della Soprintendenza al nuovo viaggio del dipinto era collegata anche alla recente esposizione agli Uffizi per tre mesi nell’ambito della mostra "L’ultimo sigillo"; una perplessità relativa, in particolare, all’equilibrio conservativo "anche in relazione alla materia costitutiva dell’opera, perchè come manufatto ligneo, maggiormente sensibile alle variazioni micro-climatiche e alle sollecitazioni legate inevitabilmente alle fasi di movimentazione".

Per Lachi si tratta di "un’operazione culturale di altissimo livello e sabato sarò alla cerimonia di apertura della mostra con l’orgoglio di portare un capolavoro della nostra città da far conoscere e apprezzare ad un pubblico sempre più vasto dopo le oltre quattrocentomila persone che lo hanno ammirato nel Corridoio vasariano degli Uffizi".