Davide, la polizia italiana va in Albania

Previsto un vertice subito dopo aver conosciuto l’esito del Dna (ci vorrà almeno una settimana). Polemiche per gli accertamenti sull’auto

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di Fabrizio Paladino

Gli investigatori italiani la prossima settimana si recheranno a Tirana per un summit con i colleghi albanesi – e con la supervisione dell’Interpol – quando verranno resi noti i risultati del Dna sulle ossa ritrovate all’interno della Skoda Fabia che, a inizio anno, era stata noleggiata dall’imprenditore Davide Pecorelli al suo arrivo in Albania. Il veicolo è stato ritrovato bruciato tra le montagne di Puka, nel nord del Paese, e dal quel momento il mistero su quanto avvenuto tra il 4 e il 5 gennaio resta ancora fitto. L’apprensione è massima tra i familiari del 45enne di Lama e, in questa delicata fase, gli sviluppi degli accertamenti scientifici sono molto attesi. A tal proposito, nella serata di martedì nel corso della trasmissione albanese "Top Channel", si è registrato l’intervento del direttore del dipartimento anticrimine di Tirana il quale è finito nel mirino di alcuni giornalisti presenti in studio durante il collegamento telefonico.

Al dirigente è stato chiesto per quale motivo le verifiche nell’auto avvolta dalle fiamme, dopo l’intervento dei vigili del fuoco non sono state effettuate sul posto. Il poliziotto ha risposto che è prassi effettuare i riscontri successivamente, pur se – a quanto pare – solo in un secondo tempo le forze dell’ordine si sarebbero accorte – nel magazzino della polizia – che, all’interno del mezzo ormai distrutto, si trovavano alcune ossa umane e oggetti che la compagna albanese di Davide, quando è stata chiamata a ricostruire gli spostamenti dell’uomo, ha poi riconosciuto (l’orologio e il telefono cellulare). A proposito degli spostamenti dell’imprenditore, si sa con certezza che il 3 gennaio Davide è stato accompagnato all’aeroporto di Fiumicino da un amico: successivamente, ha raggiunto Tirana. Da qui il trasferimento a Valona, poi a Scutari, infine a Puka dove dorme per due notti prenotando per la terza. La sua auto viene trovata bruciata all’alba del 5 gennaio.

Gli affari di Davide: in Albania ad agosto aveva aperto un’attività, poi spesso si recava in quel Paese per vendere costosi laser da utilizzare nei centri estetici. Sembra che nell’ultima circostanza doveva trattare con un medico la cessione di uno di questi macchinari dal valore di circa 70mila euro.

La dichiarazione di un amico imprenditore altotiberino, con il quale stava per avviare un’attività sempre dello stesso settore, fa però aprire nuovi scenari.

"Davide è stato quasi tutto il mese di dicembre in Albania: il 15 mi ha scritto su WhatsApp: ‘Ho aperto uno show room in un centro commerciale... Fino al 6 è guerra. Ho prenotato il volo di ritorno per il 10 gennaio‘". Il 6 gennaio, giorno cruciale: di Davide si perdono le tracce, la compagna (con la quale ha avuto un bimbo) e l’ex moglie con la quale ha tre figli, non riescono a contattarlo. Un passo indietro: con il collega-imprenditore ci sono altri due messaggi. Il 28 dicembre il 45enne ex arbitro conferma che rientrerà in Italia il 10 gennaio e il 31 dicembre i due si salutano di nuovo per gli auguri di buon anno. L’utenza di riferimento vede come ultimo ingresso su WhatsApp il 4 gennaio alle 13,45.

La dipendente di Davide, l’altro ieri, oltre ad aver fatto il numero in suo possesso che stava ancora squillando a distanza di 13 giorni, aveva però sostenuto che l’ultimo ingresso sempre su WhatsApp è del 6 gennaio alle 16,12. Davide, quindi, aveva due utenze albanesi che utilizzava all’occorrenza?

Insomma, ci sono ancora tanti interrogativi da risolvere, sia qui in Italia che in Albania, dove l’imprenditore da qualche mese cercava ossigeno per far ripartire le proprie attività in un momento difficile dovuto all’emergenza Covid. Un tentativo che comunque lo aveva portato a guardare con ottimismo al futuro.

Davide è una persona vulcanica, sempre attiva, generosa, sensibile, per i figli farebbe tutto, attaccatissimo al padre e al fratello, stimato e amato dai tanti amici. Stava attraversando un periodo delicato, come tanti altri, che voleva superare senza ulteriori ansie. Gli scenari, come detto, sono tanti ma ora conta soltanto attendere l’esito dell’esame del Dna.