Davide, la polizia albanese vicina a risolvere il giallo

Gli inquirenti hanno messo in campo gli esperti migliori per l’analisi scientifiche sull’auto noleggiata da Pecorelli e ritrovata bruciata a Puka

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di Fabrizio Paladino

La polizia albanese "sta lavorando al caso della scomparsa di Davide Pecorelli effettuando accertamenti, anche di natura scientifica, con i maggiori esperti del Paese". Così la dichiarazione – durante una delle tante trasmissioni televisive in Albania che trattano la vicenda – di Tonin Vocaj, direttore della polizia criminale. Incalzato da alcuni giornalisti, l’investigatore ha ammesso che solo dopo un giorno dall’incendio "frammenti umani sono stati notati all’interno del veicolo preso a noleggio dall’imprenditore ed ex arbitro".

"Mi sono recato personalmente a Puka – ha aggiunto Vocaj – per coordinare le indagini". A quanto pare, la polizia albanese avrebbe elementi importanti per stabilire quanto è accaduto a inizio anno in questo luogo sperduto al confine col Kosovo.

"Siamo in attesa dei risultati del Dna sulle ossa, poi tutto sarà più chiaro". Insomma, al momento – anche in Albania – non viene esclusa nessuna pista che riguarda il 45enne sangiustinese padre di quattro figli.

Sta di fatto che, come anticipato ieri, la procura di Perugia ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio e, quanto prima, gli inquirenti italiani si recheranno in Albania per un confronto diretto con i colleghi che seguono il caso da Tirana.

A una settimana esatta da quando la drammatica notizia è venuta a galla e a 18 giorni da quando Davide ha fatto perdere le sue tracce, abbiamo dato conto di sviluppi significativi sul caso che, a breve, potrebbe essere alla svolta.

Peraltro proprio nei giorni scorsi gli agenti si sono recati nell’abitazione di Pecorelli, a Lama, e nel suo hotel a fianco, per effettuare una perquisizione, prendere visione dei libri contabili e sentire a sommarie informazioni la compagna dell’imprenditore, un’albanese che risulta titolare dei centri estetici fondati da Davide negli anni precedenti. Come è noto, si è venuto pure a sapere che le attività stavano attraversando un periodo difficile soprattutto dall’avvento della pandemia, con il 45enne che da settembre, per quattro volte, aveva raggiunto l’Albania per avviare importanti progetti imprenditoriali anche se non meglio identificati e sui quali gli investigatori, proprio nelle ultime ore, stanno puntando la loro attenzione.

Solo così sarà possibile risalire a quanto è successo tra le montagne di Puka e capire per quale motivo Pecorelli aveva soggiornato quasi tre giorni in quella zona lontana dai centri più importanti della nazione.

Tanti, conoscendo Davide, hanno ipotizzato una sua fuga volontaria per allontanarsi dai problemi economici che lo stavano condizionando non poco. D’altra parte questa è, alla fine, l’ipotesi che tutti preferiscono rispetto ad altri scenari, pur se, d’altra parte, in pochi credono che l’ex arbitro possa aver lasciato alle spalle 4 figli, un padre anziano, un fratello, e tanti altri affetti.