Dall’Unesco fino ai conflitti in sanità Rondine lancia le nuove avventure

Vara il centro di formazione internazionale e incassa gli "endorsement" di Governo, Vaticano e Regione. Bassetti: "In pensione ma finché avrò fiato lavorerò perché questa profezia possa andare avanti"

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di Alberto Pierini

"Sono rimasto folgorato da Rondine". Folgorato, proprio così: la dichiarazione è già impegnativa, se poi a farla è Guido Stratta, uno dei massimi dirigenti di Enel, la scossa di corrente te la senti passare sulla pelle. Persona informata, dei fatti e delle scosse, ma non l’unico a confessarsi innamorato della cittadella, nel giorno del suo ennesimo allungo. E’ l’apertura del centro internazionale di formazione del metodo Rondine. Lì dove c’era l’erba e soprattutto la vecchia scuolina del paese ora c’è una palazzina di tre piani, tecnologica e sostenibile, forse l’unica nella quale troneggino senza vergogna i famosi banchi a rotelle.

Rilancerà i corsi di eccellenza per i liceali e ne lancerà di nuovi, studiati per professionisti, aziende, docenti. "Ne stiamo preparando uno nella sanità, sul rapporto tra medici e pazienti". Nemici anche loro? A volte sì, come tutti. Un occhio al mondo e uno al territorio, pronta anche per iniziative il cui raggio d’azione per una volta si fermi ad Arezzo. Al taglio del nastro ci sono tutti, dalle autorità agli studenti dei paesi in guerra, dagli imprenditori ai diplomatici ai Vescovi: in testa il Cardinale Gualtiero Bassetti, 80 anni freschi freschi e presidente della Cei.

"Finché Dio mi darà forza e fiato continuerò a dire una parola e a fare qualcosa perché questa profezia possa andare avanti". La profezia di Rondine, l’esperienza "folgorante". In favore della quale arrivano l’endorsement del ministro Patrizio Bianchi e del suo collega Vittorio Colao. Dal Vaticano del sottosegretario per i rapporti con gli Stati Miroslaw Wachowski. Dall’Unesco del vicedirettore Stefania Giannini. "Stiamo concludendo un accordo di partenariato con Rondine per rilanciarne la formazione internazionale".

La scuola dai banchi a rotelle già porta bene. E il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo rilancia sulla giornata fissa per la pace in Toscana, già in calendario per il 21 settembre e che vedrà protagonista, neanche a dirlo, proprio Rondine. Forte della sua nuova scuola. "Quando sono arrivata c’era un rudere con un cantiere e temevo dovessi studiare lì" esclama Julijana. E’ serba, ha 24 anni, studia Giurisprudenza, è innamorata del giornalismo ma a Rondine, al tavolo con i "nemici", si è nutrita anche di ironia, il che non guasta.

Per il Comune c’è l’assessore Alberto Merelli, ricorda come la cittadella sia stata via via appoggiata da giunte di colori e tendenze diverse. Poco distanti i consiglieri regionali Ceccarelli, De Robertis, Casucci. Il tempo di immergersi tra le aule, sormontate da un racconto di Gianni Rodari, e la nuova vita di Rondine si srotola in un dibattito, moderato dalla direttrice de "La Nazione" Agnese Pini. Il presidente Franco Vaccari torna alla marcia della pace, dieci chilometri e un sassolino nella scarpa. "Allora, vi ha sentito Putin? Un’insegnante ha accolto così i suoi studenti di ritorno. Ma i passi dei giovani verso la pace vanno protetti, non denigrati: sono sempre passi al di là dell’indifferenza". Scommette su questa scuola anche perché le affida il compito di rafforzare i legami con la città. E di esplorare altri mondi, altri conflitti. Meno internazionali e più intimi. "Rondine è figlia di Camaldoli e della Verna, le terrazze di La Pira sull’Europa" insiste Bassetti.

Di qui a qualche settimana lascerà tutti i suoi incarichi e Perugia per rifugiarsi a Città della Pieve. In Umbria..."ma vicino ad Arezzo e Cortona, parlano perfino toscano". E c’è Rondine a un’ora: roba da prendere la scossa.