Dalla scuola all’azienda Un modello che funziona

In quattro anni all’Ipsia sono stati avviati 35 contratti di apprendistato di primo livello per gli studenti

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di Lucia Bigozzi

Il "modello Foiano" in quattro anni ha prodotto 35 contratti di apprendistato di primo livello per altrettanti studenti dell’Istituto professionale manutenzione e assistenza tecnica. "La quasi totalità sono stati stabilizzati e in alcuni casi, i ragazzi sono stati chiamati in aziende più grandi", dice con orgoglio Anna Bernardini che guida l’Omnicomprensivo "Marcelli" e ogni giorno "investe" tempo e risorse in formazione e innovazione. Al punto che l’Ipsia Mat (duecento studenti) "lavora" con tecnologie di ultima generazione, dalla robotica alla realtà aumentata, alla tecnica e produzione in 3D di manufatti per meccanica ed elettronica. Un primato che travalica i confini nazionali e dalla Germania, docenti formatori sono arrivati a Foiano per conoscere il "modello" della scuola che prepara al lavoro puntando sull’alta tecnologia. La trasferta è collegata all’ultima tappa del percorso avviato con il bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ed è servita a "mettere intorno a un tavolo istituzioni, atenei, imprenditori, istituti di credito per creare una nuova alleanza formativa che, rispetto a quelle già siglate dalla nostra scuola, abbia un respiro europeo e ci apra alla possibilità di ottenere un riconoscimento comunitario e accedere a risorse Ue", spiega Bernardini che ha accolto nell’aula magna gli imprenditori top del territorio, il sindaco Francesco Sonnati, il vicesindaco Jacopo Franci e per la Regione Miriana Bucalossi del dipartimento programmazione e gestione dei progetti europei. Al tavolo di confronto hanno partecipato Giovanni Tiezzi di Confindustria Toscana Sud e Sabrina Neustadt della Camera di commercio Italo-Germanica insieme ai docenti Burkhard Meuser e Thomas Grove. "Siamo impressionati dal livello formativo e tecnologico della scuola. Vorremmo creare una partnership che potrebbe cominciare da uno scambio di esperienze tra studenti", spiegano i prof tedeschi. L’idea lanciata dal meeting è aprire una fase più performante del rapporto tra scuola, istituzioni e occupazione. "La scuola non è vassalla del mondo del lavoro e tutti insieme, intendiamo costruire un nuovo patto basato su un orientamento serio e onesto", aggiunge Bernardini.