Crac Bpel, depositata la richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta

Ma la bancarotta fraudolenta è imputata solo a dieci, per gli altri undici reato derubricato a bancarotta semplice

Il pm Roberto Rossi

Il pm Roberto Rossi

Arezzo, 17 marzo 2017 - Il procuratore Roberto Rossi ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei 22 indagati per la bancarotta della Bpel. La bancarotta fraudolenta è però contestata soltanto all’ex presidente di Bpel Giuseppe Fornasari, all’ex direttore generale Luca Bronchi, all’ex vicepresidente vicario Giovanni Inghirami e all'altro vice Giorgio Natalino Guerrini, agli ex membri del cda Augusto Federici e Alberto Rigotti. C'è anche l'ultimo presidente Lorenzo Rosi e con lui tre dirigent, Federico Baiocchi, Piero Burzi, e Paolo Luigi Fumii. Per tutti gli altri la contestazione è stata derubricata a bancarotta semplice.

In sostanza, il pool di Pm della procura coordinato dal procuratore capo Roberto Rossi distingue fra le posizioni. In quelle più gravi, per la quale viene ipotizzato il dolo, il reato resta quello contestato nell'avviso di chiusura indagini depositato alla vigilia di Natale. Nelle altre, invece, si va a un alleggerimento della posizione: la bancarotta semplice è un reato colposo punito in maniera molto meno severa della fraudolenta. In alcuni casi, anzi, saremmo alla vigilia della prescrizione.

Tra coloro che si vedono derubricano l'imputazione spiccano gli ex consiglieri Rossano Soldini, che era stato il grande accusatore delle passate gestioni salvo poi vedersi anche lui indagato, Laura Del Tongo e il notaio Giovan Battista Cirianni. Tra i dirigenti accusati di bancarotta semplice c'è Ugo Borgheresi tutt'ora responsabile dell'area finanza della banca. Ovviamente la data dell'udienza preliminare davanti al Gip dovrà essere fissata dal Gip stesso. Ci vorranno ancora mesi.