Covid o no il consiglio comunale resterà misto: chi vuole si collegherà ancora da casa

Al secondo tentativo passa la proposta della maggioranza di mantenere anche la funzione da remoto: l'opposizione abbandona l'aula al momento del voto

Consiglio comunale via zoom

Consiglio comunale via zoom

Arezzo, 30 giugno 2022 - Il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi di nuovo sulla modifica al regolamento oggetto di dibattito e voto lo scorso 16 giugno quando i “sì” non avevano raggiunto il quorum qualificato richiesto. I favorevoli alla proposta di delibera sono stati 18. Al momento del voto le opposizioni hanno abbandonato l’aula.

Dunque, il regolamento dell’assemblea conferma la cosiddetta modalità mista, che concilia la presenza in aula con il collegamento da remoto in videoconferenza. La disciplina di questo tipo di sedute viene definitivamente istituzionalizzata dopo le regole provvisorie introdotte a marzo. Solo nel caso in cui la Conferenza dei capigruppo si esprimesse unanimemente per un’assemblea in totale presenza, il presidente non avrebbe nulla in contrario.

Prima del voto sulla delibera, è stata respinta la questione pregiudiziale dei gruppi di opposizione illustrata da Francesco Romizi che ha ridato corpo alle considerazioni della seduta precedente. Pd, Arezzo 2020, Movimento 5 Stelle, Arezzo in Comune hanno sottolineato come in questo modo una previsione legata a una situazione eccezionale diventa norma, forzata nel metodo e nel merito e legittimante comportamenti ambigui o discutibili.

A difesa della modifica, ritenuta importante, necessaria e funzionale a rendere effettiva la partecipazione di tutti i consiglieri grazie a uno strumento inclusivo, si sono schierati i gruppi di maggioranza mentre per il presidente del Consiglio Comunale Luca Stella “non può essere preclusa la possibilità di collegarsi da remoto, visti anche gli strumenti informatici di cui l’ufficio si è dotato e che ha messo a disposizione. In capo ai consiglieri comunali restano comunque precisi obblighi comportamentali come far sì che sia accertata la loro identità, in particolare mentre intervengono nel dibattito e durante la votazione.

Ritengo che la differenza tra la visione della maggioranza e quella della minoranza è che con questo regolamento consentiamo a ciascuno, a suo insindacabile giudizio, di partecipare in presenza o da remoto. La minoranza sostiene invece che la partecipazione deve essere solo in presenza salvo casi gravissimi di forza maggiore.

Quanto infine al vizio di fondo che la minoranza stessa mi attribuisce, di non avere mai convocato la conferenza dei capigruppo per metterla al corrente delle mie intenzioni e del modus operandi che intendevo far passare, ricordo che nella riunione dello scorso 17 maggio abbiamo proprio discusso dell’orientamento da standardizzare per i lavori consiliari per i mesi a venire, adesso cristallizzato in un testo”.