Covid, festa "avvelenata": Ieri nove casi, sale l’incubo Corfù. Altri 3 ragazzi dall’isola

E tre anche nel lato senese della Asl. «Fatali» di nuovo gli arrivi dall’estero Due dalla Romania. Colpita la comunità indiana di Bucine. Tutti senza sintomi

Coronavirus, crescono i contagi a Modena e provincia

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Arezzo, 13 agosto 2020 - La sveglia del Covid. Un suono dimenticato, ci aveva tenuto compagnia per mesi, ogni giorno, raggiungendoci ovunque noi fossimo, quasi sempre in casa. Poi una tregua, durata praticamente da giugno a luglio. Ora il risveglio. Sono già quaranta i casi registrati in agosto. Quaranta, roba da far impennare perfino le curve morte dei grafici. Ieri altri nove. Puntuali, proprio come una sveglia.

La Regione ne indicava tredici ma ormai siamo abituati a questa forchetta, con Firenze che chiude il bilancio alla mezzanotte e la Asl che lo prolunga alle 14, anticipando quindi in parte i malati del giorno dopo. Ma forchette o no, resta la sostanza. L’incubo di Corfù: altri tre ragazzini traditi dalla festa sull’isola greca. Una festa di maturità ma alla quale c’erano anche diciassettenni o diciottenni, amici o fidanzate dei festeggiati.

Ieri la carezza della Grecia ha frustato due ragazze di 18 e 19 anni e un ragazzo di 19. Tutti di Laterina Pergine, colpita duro dal Covid invernale e non risparmiata da quello estivo. Neanche la sindaca Simona Neri, pur giovane, riesce a mettere a fuoco chi siano. E il colpo di frusta non si ferma a Pergine.

Perché nell’area della Asl, ma stavolta sul lato senese, altri tre sono i ragazzi freschi di sbarco da Corfù e che ora si ritrovano di nuovo prigionieri delle quattro pareti, come il professore di «Alto Gradimento». Siamo a diciotto casi solo nella provincia di Arezzo, considerando anche la mamma di uno dei festeggiati, colpita di rimbalzo.

E siamo oltre i venti nel complesso, forse ancora tutto da misurare, essendo quella festa un punto di riferimento per mezza Italia. Le ferite di Corfù si vanno ad incrociare con quelle di altri casi. Che mantengono una traccia comune, il rientro da fuori. Una regola che trovale sue eccezioni ma sui contagi di agosto oscilla oltre l’ottanta per cento del totale. Altri rientri dalla Romania: è il caso di una diciassettenne che vive a Sansepolcro ed era già in isolamento domiciliare dal suo ritorno a casa.

Ed è il caso di un quarantenne di Terranuova, anche lui già in isolamento. Valdarno, ancora Valdarno: lo stesso dal quale la sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai scrive una lunga lettera ai ragazzi di Corfù che vivono nel suo comune. «Difficile tenerli a freno dopo tanti mesi – ammette – ed è una situazione che non riguarda solo Corfù ma anche Ibiza, Malta e altre mete».

Silvia Chiassai ne ha come al solito per chi tiene i fili della vicenda. «Dovrebbero essere prese decisioni chiare, o si vietano i viaggi in alcuni Paesi ritenuti a rischio, se lo sono, o si prevede un test di controllo al ritorno. Ma nè Governo nè Regione lo hanno fatto».

A Bucine, un’altra delle zone calde dell’inverno, stavolta è stata colpita la comunità indiana: una coppia di trentenni, rientrati dal loro Paese. Strano ma non troppo. Ce ne sono centinaia che vivono lì, quasi tremila in Valdarno, ben inseriti e spesso chiave di una lavorazione fondamentale, quella galvanica. Tranquilli e ben inseriti ma il Covid non guarda il voto di condotta.

Fuori dalle solite dinamiche i due contagiati di Cortona, uno originario di Pesaro e uno di Milano, ammalati solo per motivi lavorativi. Come gli altri stanno bene, a volte benone. Nessun sintomo se non quasi invisibile. Proprio come quanti si sono ritrovati di punto in bianco in quarantena.

Altri undici contatti per i nuovi casi, che vanno ad aggiungersi ai diciassette del giorno prima. La sveglia suona anche per l’ufficio di igiene: che del resto non si era mai appisolato.