Covid, "eroi" rimborsati: accordo sui premi a medici e infermieri

Il riconoscimento era stato bloccato a giugno tra le proteste. Nuovo stanziamento della Regione. Per ora restano a bocca asciutta i privati convenzionati

Medici e infermieri impegnati nella guerra al covid-19

Medici e infermieri impegnati nella guerra al covid-19

Arezzo, 9 luglio 2020 - C’è una giustizia anche per gli «eroi»: che poi sono i primi a odiare quel termine. Un po’ perché si considerano normali lavoratori e un po’ perché sanno che fine facciano sotto questo cielo. Ma stavolta gli «eroi» hanno vinto: medici, infermieri, operatori sociosanitari avranno il loro premio. Lo aveva deciso, con coraggio, la Regione, stanziando una somma a favore di chi per mesi si era battuto contro il Covid.

Per lavoro, certo, ma nell’interesse di tutti. Un’intenzione buona, anzi ottima, ma che alla fine si era arenata nelle classiche difficoltà italiane. Una prima rata versata regolarmente, la seconda impantanata. Per verità la Regione aveva subito spiegato che era solo uno slittamento e avrebbe mantenuto la promessa. Anche se si era sfiorato perfino lo scontro con il Governo: addirittura l’impugnazione davanti alla corte costituzionale.

Ma il Governo si era fermato subito: puoi ricorrere contro gli eroi? No. Poi passato quel nodo c’era stato quello delle risorse. Secondo i sindacati non sarebbero bastate per tutte, un secondo ostacolo, perfino più insidioso della corte costituzionale. Ora la svolta: arrivano i soldi. La Regione ha stanziato infatti altri 31 milioni e mezzo.

Arriveranno alle aziende e agli enti del servizio sanitario regionale, inevitabile filtro dei pagamenti: resta la motivazione, riconoscimento economico aggiuntivo per il personale sanitario, impegnato in prima linea nella gestione dell’emergenza. E questo nelle stesse ore nelle quali un’analoga iniziativa al nord viene invece bocciata. «E’ il segno della nostra gratitudine per il lavoro svolto da tutti i nostri operatori sanitari, che dinanzi a un’emergenza epidemiologica senza precedenti non si sono tirati indietro» spiega l’assessore Stefania Saccardi».

«Si sono posti un un solo obiettivo: salvare più vite umane possibili e assistere al meglio chi si è ritrovato colpito da un nemico invisibile» aggiunge il Governatore. Quasi il sigillo agli eroi. E soprattutto il mantenimento di una promessa. Che è passato da un ulteriore confronto con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che prima avevano esaltato l’iniziativa e poi lamentato l’impegno mancato. E ora ritrovato».

C’è voluta una legge regionale, perché senno i presupposti normativi non ci sarebbero stati. Chi ne godrà? Il personale dipendente, a tempo indeterminato e determinato. I lavoratori interinali. Medici e professionisti sanitari a convenzione. Medici e professionisti con contratto libero professionale. Nonché docenti e altro personale universitario operanti sul piano assistenziale nelle aziende ospedaliere.

E un beneficio andrà anche ai medici specializzandi, anche se erano privi di un contratto con il sistema sanitario regionale. Invece per ora restano a bocca asciutta il personale del servizi affidati in appalto a enti terzi, da quelli impiegati nelle Rsa ai conduttori delle ambulanze al personale della sanità privata convenzionata.

Che però in questa fase agivano esattamente come il pubblico. Forse eroi o forse no: ma sperano che il premio trovi il modo di arrivare anche a loro.