Tamponi Covid, 4 sanitari a processo per abbandono di rifiuti potenzialmente infettivi

Nelle operazioni di smontaggio del punto drive Baldaccio, rimasero sull'asfalto alcuni residui dell'attività svolta ovvero guanti, mascherine e scatole da tampone vuote

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Arezzo, 18 gennaio 2023 - Quattro sanitari di Arezzo, che nel 2020 furono impegnati nella prima convulsa fase dell'emergenza Covid in un punto tamponi 'drive', sono stati mandati a processo su richiesta del pm Laura Taddei per abbandono di rifiuti pericolosi e potenzialmente infettivi.

Sono il responsabile del servizio drive-through 'Baldaccio', allestito nei pressi del centro storico, e tre operatori sociosanitari sanitari (Oss) accusati di aver abbandonato, senza peraltro che vi sia la certezza che siano stati loro, alcuni guanti e qualche scatola per tamponi vuota sull'asfalto durante il trasloco della postazione.

I fatti risalgono al 2020, nella seconda ondata della pandemia, quando il numero dei tamponi era elevatissimo. Nelle operazioni di smontaggio del punto drive, rimasero sull'asfalto alcuni residui dell'attività svolta ovvero guanti, mascherine e scatole da tampone vuote.

Un cittadino segnalò il fatto e da lì c'è stata l'apertura di un fascicolo d'indagine da parte del pm Laura Taddei, che ora sfocia in un processo. Secondo gli avvocati difensori, nell'impossibilità di trovare i responsabili materiali dell'abbandono dei rifiuti, la procura ha messo nel mirino il responsabile del servizio, che è imputato di omessa sorveglianza, e i tre Oss presi tra tutti perché erano quelli dell'ultimo turno prima dello smantellamento della postazione che dal parcheggio Baldaccio fu trasferita e rimodulata in altri due più adeguati e comodi punti tamponi in periferia.