"Così il Panno traina il tessile e l’economia"

È il piano al centro dell’incontro tra Cgil, lavoratori, amministratori dei Comuni e produttori per una strategia che tuteli il prodotto

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di Lucia Bigozzi

C’è una nuova data nel cammino del Panno Casentino fuori dai pericoli non ancora scongiurati della chiusura della fabbrica di Soci (dead line il 30 settembre) e della cancellazione dalla storia di un prodotto unico e richiesto in tutto il mondo. Il 16 settembre nello stabilimento su cui agiscono due curatele a seguito di una vicenda assai intricata di fallimenti, si sono dati appuntamento i 18 lavoratori che rischiano il posto di lavoro, il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli e i colleghi dei Comuni di vallata, i sindacalisti della Cgil - il segretario provinciale Alessandro Tracchi e di categoria Alessandro Mugnai - che seguono la vertenza ormai diventata priorità al tavolo di crisi aperto in Regione. L’obiettivo è fare il punto della situazione in un’ottica che va oltre la questione dello stabilimento e della continuità produttiva del Panno da salvare e abbraccia l’idea di una strategia di filiera che riunisca produttori, istituzioni, sindacati. La direzione è fare fronte comune e insieme agire per "tutelare il prodotto del territorio e l’economia di vallata", dice Mugnai che al ragionamento aggiunge i numeri di una ricognizione appena conclusa in base alla quale in Casentino "ci sono 128 imprese che operano nel tessile, non solo il Panno, dove lavorano circa 1800 persone". Questo per dire che la questione va affrontata in maniera più ampia. Per questo Mugnai sta lavorando a un altro obiettivo: portare all’incontro del 16 settembre un protocollo di intenti "non solo per promuovere ma tutelare in maniera esclusiva un prodotto che è l’identità di un territorio".

Non è un caso che Tracchi insista sulla "necessità di coniugare la tradizione del Panno con l’innovazione degli strumenti, tecnologici e operativi, che possono rappresentare il motore della ripartenza in una visione che tenga insieme prodotto, territorio, posti di lavoro, sviluppo, opportunità". Da questo punto di vista, la "leva" Pnrr è lo strumento che Tracchi indica per impostare "un modo nuovo di lavorare". Intanto proprio la Cgil ha formalizzato ai curatori la richiesta di sospensione della procedura dei licenziamenti collettivi. In attesa che la Regione convochi il prossimo giro di tavolo sul Panno.