"Consulenze? Abbiamo solo scelto i migliori": Pierluigi Boschi, la difesa in campo

Ripreso il processo sul filone legato a Banca Etruria. L'avvocato ha chiesto l'assoluzione per i 5 capi di imputazione contestati legati all'accusa di bancarotta semplice.

Pierluigi Boschi

Pierluigi Boschi

Arezzo, 11 maggio 2022 - «Le operazioni che dovevano essere fatte per la fusione con un istituto di elevato standing dovevano essere plurime e accurate quindi per tutte le consulenze i dirigenti e i membri del cda hanno scelto i migliori nei vari settori».

Così l'avvocato Gildo Ursini del Foro di Roma ha difeso Pierluigi Boschi, ex vice presidente di Etruria e padre del deputato di Italia Viva Maria Elena, questa mattina in Tribunale di Arezzo durante l'udienza del processo sul filone delle cosiddette consulenze d'oro nell'ambito del crac della banca aretina dedicata alle arringhe dei difensori.

«Non c'è ridondanza - ha detto Uzzini - poiché in ogni operazione salvavita si sceglie il meglio che c'è e occorre sentire più campane». Al termine dell'arringa l'avvocato ha chiesto l'assoluzione per tutti e cinque i capi di imputazione contestati al suo assistito, legati all'accusa di bancarotta semplice.

Una linea condivisa anche dai difensori degli altri tredici imputati. Il pm Angela Masiello, nella scorsa udienza, aveva chiesto una condanna a un anno di reclusione per Pierluigi Boschi e per altri tre imputati, tra cui l'ex dirigente Luciano Nataloni. Per gli altri imputati richieste inferiori, tra gli otto e i dieci mesi di reclusione.