Consiglio al via, tutte le nomine: a Donati l'unica presidenza delle opposizioni

"No comment" la reazione di Ghinelli all'inchiesta. Tanti: "Il tempismo fa pensare". Stella guiderà il parlamentino, vice Borri e Gallorini. L'emozione dei deb

Consiglio comunale

Consiglio comunale

Arezzo, 23 ottobre 2020 - «No comment» risponde il sindaco alle domande a raffica sulla richiesta di rinvio a giudizio». «Nessuna sorpresa, me l’aspettavo» gli fa eco Alberto Merelli appena riconsacrato assessore al bilancio. «Tempismo sospetto» esce dal coro Lucia Tanti, la vicesindaco non imputata e mai sfiorata dalle inchieste della procura.

Inevitabile: sul primo consiglio comunale del Ghinelli bis grava l’ondata giudiziaria che ha portato mercoledì il pm Roberto Rossi a firmare la richiesta di processo per 13 indagati tra i quali figurano due componenti della giunta e il consigliere comunale pluripreferenziato Roberto Bardelli detto Breda. Ma di processi si parla a latere, nei capannelli all’esterno dell’auditorium del centro affari, ieri irrituale sede della massima assise cittadina.

«Un unicum» precisa subito Ghinelli, dalla prossima seduta si tornerà alla videoconferenza, «anche se preferirei una situazione come questa, manca purtroppo una piattaforma digitale dove le votazioni possano restare segrete». Il colpo d’occhio non è però malaccio, la prima sezione è dedicata a consiglieri e giornalisti, nella seconda prendono posto in tanti, seppur distanziati.

E’ ferreo il controllo, «per favore, si metta la mascherina» è pronta a catechizzare la signora dietro il banco dell’ingresso, nella mano sinistra il termoscanner, nella destra la penna per segnare i numeri di telefono di chi entra. Insomma, un consiglio comunale inedito e che non si svolge nel luogo «sacro» dell’aula di Palazzo Cavallo da dove è passata la storia di questa città. Ma le liturgie sono le solite.

Le dimissioni dei consiglieri comunali che diventano assessori, le surroghe con l’incoronazione dei subentranti, l’elezione del presidente del consiglio comunale. E’ Luca Stella, a guidare l’assemblea con voto unanime. Emozionato, «di solito parlo a braccio, stavolta col discorso scritto perché davvero era una cosa insolita» confessa al cronista una volta assolto il compito.

«Assumo l’incarico con entusiasmo - dice invece nel discorso ufficiale - nel rispetto delle istituzioni e delle persone, con onestà intellettuale in nome del valore della centralità dell’aula e della rappresentanza popolare». Stella è il terzo rappresentante di Fdi, il partito guidato dal commissario provinciale Daniele Piccoletti è che è diventato la forza politica più rappresentata tra giunta e assise.

Quanto all’ufficio di presidenza, due i vice, la leghista Carla Borri e Andrea Gallorini eletto col Pd. Aspettano ligi gli assessori il loro turno, con qualche palpito in più per chi è al debutto assoluto; come Alessandro Casi, il super assessore della Lega, elegantissimo in completo scuro e che rinverdisce in giunta la lista degli ingegneri, del presente e del passato. Simone Chierici, il titolare di attività produttive e partecipate, ha quasi paura della sfilata per andare a sedersi al banco di giunta, «non sono abituato, amo le cose sobrie».

E’ in moto perpetuo Monica Manneschi che cerca di nascondere l’emozione ma non ci riesce in pieno. «Non avrei mai immaginato fino a qualche tempo fa - sussurra invece Federico Scapecchi - di passare dal consiglio all’esecutivo». Sorride alle battute Giovanna Carlettini che si occuperà del personale mentre Francesca Lucherini si coccola il babbo Luigi, l’ex sindaco che non si è perso nemmeno un dibattito elettorale.

Più scafati gli altri, da Lucia Tanti ad Alberto Merelli fino a Marco Sacchetti, ormai abituati ai vernissage. Intanto il rito prosegue con le commissioni: Simone Palazzo è il presidente della Cat, Egiziano Andreani della commissione bilancio, poi Roberto Severi (lavori pubblici), Ilaria Pugi (personale), Iacopo Apa (sicurezza), Fabrizio Ferrari (scuola), Marco Donati (controllo e garanzia).