Concerti annullati, Pau scrive a Franceschini: "Meglio essere nel ministero delle cause perse"

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"Caro ministro Franceschini. Tolga noi musicisti dal suo ministero e ci metta in quello delle cause perse. Mi sentieri più a mio agio". Anche Pau dei Negrita si fa sentire dopo l’ultimo decreto che ha chiuso cinema e teatri. E lo fa scrivendo al ministro Franceschini con un post su Facebook partendo dal presupposto che ancora oggi in Italia si crede che fare musica non sia un lavoro: "Caro ministro Franceschini, all’estero ci si preoccupa di chi nutre l’anima. E lo si tutela. Dopo il lockdown siamo stati una delle categorie più rispettose delle regole in questa epoca Covid: un contagiato su 347mila spettatori (fonte Agis). Nonostante le difficoltà alcuni di noi sono andati comunque avanti, con quello che potevano, a testa alta riducendo il riducibile e guadagnando spiccioli, ma nella maggior parte dei casi siamo dovuti rimanere a casa, a non lavorare. Mentre nessuno quest’estate (a titolo di esempio) si è preoccupato come avrebbe dovuto delle discoteche sovraffollate, dei locali sovraffollati, delle piazze, coi risultati che sappiamo". Il grido di allarme di Pau continua: "Ci sono colleghi, maestranze, tecnici, alla canna del gas. Veramente. Lei oggi dice che non capiamo la situazione, che dobbiamo ridurre la mobilità. Ma la situazione reale del settore forse non la capisce lei. Se la capisse lavorereste maggiormente anche ai nostri problemi: in Italia abbiamo l’editoria con un’Iva al 4% e la discografia, molto più in crisi, al 22%. Come se un libro di un qualsiasi cabarettista o di bricolage avessero più valore culturale di Mozart o di un disco di Bob Dylan. Perché? Manifestiamo pacificamente per i nostri diritti ma nessuno ci ascolta, vedi i bauli in piazza. Ci collochi nel ministero delle cause perse. Forse mi sentirei più a mio agio".

S.B.