"Con queste regole impossibile il trasporto degli studenti": scuola, Provincia all'attacco

Chiassai e Scapecchi: "La capienza massima sui mezzi è pari al 60% di quella ordinaria, il gestore del servizio non può raddoppiare i mezzi. La Regione che fa?"

Chiassai

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Arezzo, 14 agosto 2020 - Il presidente della Provincia e il Vice Presidente con delega ai trasporti ritengono doveroso fare chiarezza sulla situazione attuale: “Ad oggi non abbiamo gli strumenti per poter garantire agli studenti il servizio di trasporto pubblico da e verso le scuole.”

"Le attuali normative, in ultimo emanate con il DPCM del 7 agosto, prevedono una capienza massima sui mezzi pari al 60% di quella ordinaria. In data 13 agosto l'attuale gestore del servizio ci ha comunicato che per soddisfare la domanda storica servirebbe un sostanziale raddoppio dei mezzi nelle ore di punta e che, anche avendo a disposizione le risorse economiche necessarie, non è tecnicamente realizzabile. Preso atto di ciò, abbiamo ritenuto opportuno informare i dirigenti scolastici, ma anche i Sindaci, il Provveditore agli studi ed il Prefetto.

Non mettiamo in discussione le decisioni del comitato tecnico scientifico ed i protocolli sanitari, ma pare evidente che il Governo al momento non sia stato in grado di trovare una soluzione al trasporto degli studenti: per mesi si è data importanza soltanto al distanziamento degli studenti in aula, ancora senza certezza che i banchi e gli spazi siano garantiti, sottovalutando il problema del tragitto casa-scuola e viceversa. La Provincia ha risposto a tutte le esigenze degli istituti superiori mettendo a disposizione nuovi spazi, ma ora non ha i mezzi e le competenze per ampliare la flotta del trasporto pubblico.

Questa competenza è della Regione, che pur non essendo responsabile delle decisioni nazionali ha il dovere di rappresentare il problema al loro governo e al loro Ministro dei Trasporti e pretendere una soluzione, logistica ed economica, per scongiurare il ritorno all'attualità della didattica a distanza o un congestionamento delle nostre strade a causa della necessità di fare ricorso a mezzi privati.

Invece per il momento prendiamo atto di una nota dell'assessore Ceccarelli dove, sostanzialmente, chiede alle scuole di organizzarsi diversamente, di pensare ad andare a scuole in bicicletta e “spera” che le condizioni nel frattempo possano mutare. Gli aretini ed i toscani non hanno bisogno di un assessore ai trasporti che speri, ma di un assessore ai trasporti che faccia".