Commercio, sbarca un'altra catena nel Corso: la "Dan John" apre a maggio

La conferma dall'azienda, una decina di assunzioni, sede nel prestigioso Palazzo Brandaglia all'angolo di via Garibaldi. Continua la trasformazione dello shopping

La sede di Unicredit

La sede di Unicredit

Arezzo, 12 marzo 2019 - «Inauguriamo ai primi di maggio»: da Roma arriva la conferma destinata a piantare un altro paletto nella trasformazione dello shopping aretino. Una conferma firmata da Hanna Raccah, amministratrice della Dan John: è un’altra catena dell’arcipelago low cost. Una catena annunciata. Fin dalla chiusura di Unicredit: la banca ha concentrato tutte le sue forze sulla sede di via Guido Monaco. Liberando così uno dei gioielli del centro storico. E’ Palazzo Brandaglia, all’angolo tra il Corso e via Garibaldi, lì dove la strada scivola verso Sant’Agostino.

Già qualche settimana fa non erano passati inosservati i lavori interni, evidentemente per rimuovere ciò che restava degli sportelli bancari e insieme porre le basi della nuova attività. Ora la conferma proprio dai vertici della catena. «La nostra vetrina aretina sarà in Corso Italia, in un palazzo storico, nella ex sede di Unicredit». Le assunzioni saranno una decina. Uno dei giganti della moda maschile cosiddetta comoda finora aveva mantenuto un ultimo velo di riserbo. Confermando il suo arrivo ad Arezzo, facendo intuire che sarebbe stato nel cuore del centro storico ma senza mai indicare con esattezza la sede, che pure era altrettanto evidente.

A questo punto rompe gli indugi. E lo fa in una fase di forte espansione per l’azienda. Nel 2019 dovrebbe aprire la bellezza di oltre trenta sedi: un po’ per rafforzare la sua presenza in Italia e un po’ per fare rotta anche sull’estero. Prima tappa la Spagna, poi altre realtà europee nel giro di quattro anni varcare l’oceano per arrivare negli Stati Uniti. Un target amplissimo, dai giovani ai meno giovani, e la scelta di Arezzo come sede strategica rispetto alle altre aperte nel resto d’Italia.

Quin per ora avrà due effetti. Il primo è di cominciare a riempire alcuni palazzi pregiati del centro storico rimasti senza autore. Palazzo Brandaglia in questo senso è tra i più eleganti e meglio conservati. Altre caselle restano vuote, a conferma di quanto sia più facile sfruttare commercialmente l’asse centrale dello shopping che non strutture sempre in centro ma un po’ più laterali: da Palazzo Perelli a Palazzo Carbonati alle altre che da anni cercano una nuova destinazione.

L’altra conseguenza è l’arrivo di un’altra grande catena nel Corso, vocazione recente ma sempre più radicata, e insieme di una realtà tendenzialmente aperta a orario continuato, anche di domenica. Il centro, del resto, anche conle nuove regole rimarrà comunque padrone di se stesso. L’ora, qualunque ora, scelga resterà comunque «legale».