Coltellata alla schiena per la droga: preso

Arrestato un coetaneo del trentenne dell’Est Europa ferito venerdì notte. L’indagine-lampo dei carabinieri: aggressione legata allo spaccio

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di Maria Rosa Di Termine

Si erano dati appuntamento ai Giardini Regina Margherita nel quartiere Peep di Montevarchi. Poi la discussione, una lite sempre più accesa e la scazzottata sfociata in un duello rusticano a colpi di coltello che ha lasciato in una pozza di sangue uno dei due contendenti.

Un regolamento di conti maturato nella galassia dello spaccio di droga, secondo i carabinieri della Compagnia di San Giovanni che in meno di 24 ore sono riusciti a fare luce sull’episodio accaduto sabato notte ai margini dell’ex Colonia fluviale lungo l’Arno.

Grazie a un’indagine lampo e al contributo decisivo delle immagini delle telecamere di videosorveglianza delle reti pubblica e privata e delle testimonianze delle persone che avevano trascorso la serata nella zona verde di viale Matteotti, è stato rintracciato il responsabile dell’aggressione del trentenne pregiudicato, originario dell’Est Europa, finito all’ospedale in codice rosso per una profonda ferita da taglio alla schiena. Si tratta di un coetaneo, pure lui di origine straniera e da tempo residente in città, a sua volta conosciuto dalle forze dell’ordine per alcuni precedenti di poco conto legati allo smercio di sostanze stupefacenti, ma anche per lesioni personali e resistenza a pubblico Ufficiale. E’ stato denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo e dovrà rispondere di porto abusivo di coltello e lesioni personali aggravate dall’aver usato un’arma da taglio. L’allarme era scattato attorno all’una di notte di sabato quando i sanitari del 118 in servizio al Santa Maria alla Gruccia avevano segnalato alla centrale operativa dell’Arma che due persone, poi svanite nel nulla, avevano lasciato al pronto soccorso un giovane accoltellato alla schiena.

Era stato necessario il trasferimento alle Scotte di Siena per sottoporre il paziente, che aveva perso circa 2 litri di sangue, a una trasfusione prima di procedere alla sutura. Trenta giorni la prognosi. In contemporanea, si erano moltiplicate le richieste di aiuto al centralino dei carabinieri per un diverbio scoppiato nelle vicinanze di un locale del parco pubblico e sul posto erano arrivate due pattuglie delle stazioni cittadina e di Bucine, le gazzelle dell’Aliquota Radiomobile, impegnate nei controlli di routine del territorio, e uomini in borghese del nucleo Operativo. Appurato che si trattava della stessa vicenda, gli inquirenti hanno ascoltato il ferito, una vecchia conoscenza per una serie di precedenti e una condanna per spaccio, senza però ottenere indicazioni su chi l’avesse aggredito. Dopo una notte e una giornata di lavoro, il quadro è stato completato chiarendo i contorni della storiaccia.

I due si erano incontrati verso mezzanotte nell’area che costeggia il fiume iniziando a discutere per questioni legate all’attività illegale, sempre stando agli elementi raccolti dai militari. Ben presto gli animi si erano surriscaldati e si erano appartati in un boschetto, passando dalle parole ai fatti, a pugni e calci, poi il colpo sferrato alle spalle prima della fuga dell’aggressore.

Ora resta da capire se anche il ferito si fosse recato al rendez-vous armato - ma al momento non è stato ritrovato alcun coltello - visto che il suo antagonista presentava tagli al braccio e all’emitorace destro. Medicato all’ospedale montevarchino, ne avrà per dieci giorni.