Coldiretti, "Pioggia: agricoltura sott'acqua, provincia in ginocchio"

Se continuano queste giornate in alcuni casi ci sarà un crollo della produzione del 50% - 60% con possibile perdita totale dell’intero raccolto

Campagna allagata

Campagna allagata

Arezzo, 22 maggio 2018 - “E’ un situazione veramente drammatica quella che si è venuta a creare a causa della pioggia battente che ha colpito la pioggia nelle ultime settimane – spiega Natalino Bartoli titolare dell’Azienda Agricola “L’Ortolano della Valdichiana” con sede a Castiglion Fiorentino - la pioggia ci ha rovinato tutti i primi trapianti dei nostri ortaggi e quindi di conseguenza ci è slittato il lavoro di un mese, per venti giorni non abbiamo potuto fare niente perché i campi erano sempre bagnati.

Oltre ai temporali abbiamo avuto anche delle grandinate che hanno ulteriormente compromesso il nostro lavoro facendoci perdere un mese e mezzo di vendite, la bietola ad esempio era quasi pronta – prosegue Bartoli – e la pioggia e la grandine insieme l’hanno completamente spaccata facendola risultare del tutto rovinata e quindi invendibile; non commerciabili sono stati anche i baccelli che a causa dell’acqua sono diventati totalmente rugginosi e anche in questo caso una buona fetta di raccolto è andata persa.

Purtroppo non c’è più un ordine delle stagioni, negli anni passati a maggio erano finite le preoccupazioni qui in Valdichiana, oggi invece abbiamo trascorso un mese come se fosse ancora tardo inverno”. Il risultato è che il clima impazzito nel 2018 ha già provocato ingenti danni all’agricoltura nella provincia di Arezzo che vanno a comporre la cifra di oltre 400 milioni di euro a livello nazionale. Passando dalla Valdichiana alla Valtiberina, si trova un’altra realtà tragica raccontata dall’imprenditore Franco Principi, dell’omonima azienda che ha la sua sede tra Anghiari e Sansepolcro. “E’ il momento di trapiantare e abbiamo grosse difficoltà perché il terreno è continuamente bagnato – afferma Principi - siamo indietro del 40%, inoltre le temperature notturne risultano troppo basse per il tabacco, perché non riesce a crescere, bloccando in questo modo lo sviluppo delle piante, diciamo che quando la piante soffre da piccola ha difficoltà poi nel suo percorso di crescita che può essere compromesso.

Se continuano queste giornate avremo il 50% - 60% della produzione in meno e in alcuni casi una possibile perdita totale dell’intero raccolto, tra un mese potremmo dare informazioni più pertinenti – precisa Principi e sottolinea - anche quelle poche piantine di chi è riuscito a trapiantare, possono essere colpite dagli sbalzi termici e quindi è facile che la pianta di ammali e avere una perdita della produzione consistente. Ci auspichiamo che arrivino temperature miti da tarda primavera per il bene dei nostri raccolti e del nostro lavoro”. Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali.

“Con il calo della produzione occorre però intensificare i controlli sull’etichettatura di origine per evitare che importazioni dall’estero vengano spacciate come Made in Italy – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli - la ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, visto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%)”.

Tornando di nuovo in Valdichiana ma cambiando produzione, il risultato non cambia per niente. “Abbiamo importanti problematiche che riguardano le semine di mais e di girasole – dice Andra Valentini, giovane imprenditore titolare della Società Agricola Valentini di Marciano della Chiana - ogni giorni piove e quindi non possiamo accedere ai campi, per il girasole è proprio tardi e questo può causare problematiche, si prova ad acquistare semi precoci che raggiungono prima la maturazione, per il mais il rischio è quello invece di fare meno quantità ettaro e trebbiarlo con ritardo, sicuramente a novembre, quando ricominciano le piogge e quindi questo per noi risulta un problema da non poco conto, siamo un mese indietro esatto e la produzione ne risentirà. A soffrire per via del clima anomalo – spiega Andrea – anche foraggi e fieno, non è stato fatto niente ed il fieno indurisce e non è più di qualità e questo andrà ad incidere anche nel prezzo creando ulteriori disagi per noi agricoltori”.