Coingas, suspense per il cambio di giudice

Oggi Ruggiero prende il posto di Grignani ma le difese potrebbero chiedere di ripetere tutte le testimonianze dell’accusa

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La svolta e l’incertezza. Il processo Coingas rischia stamani di dover ripartire da zero. Succede infatti che la giudice Ada Grignani, andata in maternità da qualche giorno, sarà sostituita come presidente del collegio dal collega Filippo Ruggiero.

Se il codice di procedura penale prevede che si debbano ripetere tutte le testimonianze finora raccolte, una recente sentenza della Cassazione a sezioni unite, contestata dagli avvocati che sul tema hanno proclamato uno sciopero, prevede che se un giudice lascia entra un altro e si va avanti senza alcun effetto sul procedimento.

La linea non sembra univoca tra le difese, ma qualche avvocato stamani potrebbe sollevare l’eccezione che ha un’ulteriore incognita. La riforma della giustizia portata avanti dal ministro Marta Cartabia prevede che per il via libera al cambio di giudici nello stesso processo, la condizione è che ci siano registrazioni video delle udienze. Altrimenti si deve ricominciare. Nel processo Coingas le registrazioni sono solo audio e quindi si dovrebbe partire da capo. Alla riforma Cartabia mancano però i decreti attuativi. Un ulteriore rompicapo per il collegio che da stamani sarà guidato dal giudice Ruggiero e dovrà probabilmente esprimersi sulla questione.

Sarà insomma un’udienza tecnica (si stabilirà anche il calendario delle prossime udienze) ma che potrebbe avere effetti importanti sulla durata del processo: la procedura per la ripetizione dell’esame dei testimoni dell’accusa potrebbe non essere così lunga. Saranno infatti chiamati a sfilare davanti ai giudici rispondendo semplicemente alla domanda: "Conferma tutto ciò che ha detto?".

Probabile che il procedimento sarà aggiornato a dopo l’estate per permettere al nuovo presidente Ruggiero di studiarsi bene le carte. Dopo i testimoni dell’accusa, sostenuta da Roberto Rossi e Chiara Pistolesi, sarà la volta degli interrogatori degli imputati e infine dei testimoni della difesa prima della sentenza che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Tra gli imputati ci sono il sindaco Ghinelli, l’ex presidente di Estra Macrì e altri notabili della politica aretina. Il processo cercherà di stabilire se mezzo milione di euro speso in consulenze da Coingas fu giustificato o c’è stato il peculato, se la nomina dell’amministratore di Arezzo Multiservizi fu il frutto di uno scambio di favori e se la nomina di Francesco Macrì da consigliere comunale in Estra fu un abuso d’ufficio. Su quest’ultima vicenda pende anche il giudizio del Tar del Lazio che dovrebbe decidere nell’ambito di un mese.

f.d’a.