Coingas, sindaco indagato anche nel filone bis: abuso d’ufficio e peculato accuse dei Pm

Il retroscena dall’avviso di proroga indagini del fascicolo stralcio notificate anche a Macrì e Staderini. Ma fonti inquirenti invitano alla prudenza: è ancora possibile che Ghinelli ne esca estraneo

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di Salvatore Mannino

C’è anche il sindaco Alessandro Ghinelli fra gli indagati del filone stralcio del caso Coingas, quello di cui si era trapelata l’esistenza dagli omissis nelle carte depositate a giugno, dopo la chiusura indagini del fascicolo madre (firmata dalPm Andrea Claudiani, ora a Perugia), con una raffica di accusati (ora imputati dopo la richiesta di rinvio a giudizio della procura e la fissazione dell’udienza preliminare per il 23 marzo, davanti al Gup Claudio Lara), 13 eccellenti, fra cui lo stesso Ghinelli, il presidente di Estra Francesco Macrì (coinvolto anche nello stralcio), l’assessore Alberto Merelli e Sergio Staderini, l’ex amministratore di Coingas, noto anche come il Grande Registratore, che prima ha inguaiato tutti con i suoi audio conservati nel computer sequestrato dalla Digos e poi si è trasformato nel "pentito" della situazione, che ora potrebbe diventare l’asso dell’accusa in un eventuale processo.

Il secondo fronte di inchiesta nei riguardi del sindaco viene alla luce in questi giorni, dopo che sono stati notificati gli avvisi di proroga indagine per il filone bis, di cui stavano scadendo i termini, ossia i sei mesi consentiti dalla legge. I reati contestati a Ghinelli sono gli stessi notificati anche a Macrì e Staderini: abuso d’ufficio e concorso in peculato. E’ il poco che si sa di questo secondo fascicolo su cui la procura mantiene per ora il massimo segreto. Di certo,ci sono dentro le carte relative a Estra che avevano portato a metà luglio alla perquisizione nei confronti di Macrì nelle sedi aretina e pratese del gigante del gas. Sono fondamentalmente le accuse contenute nella lettera anonima ritrovata dalla Digos fra i files del Pc di Staderini, relativa alla "gestione guascona" di cui parla il Corvo e che sono state al centro del recente interrogatorio bis dello stesso ex amministratore di Coingas. Assunzioni allegre, sempre secondo il Corvo, e spese pazze fra cui quelle per la partecipazione a un’edizione della Mille Miglia.

Cosa c’entri il sindaco Ghinelli in tutto questo è un segreto che il procuratore Rossi, cui si deve la richiesta della proroga, custodisce gelosamente, anche se fonti inquirenti precisano che la sua sarebbe una posizione ancora tutta da vagliare e che poco c’entra con le spese di Estra. Prudenza, è la raccomandazione, non è detto che i reati attualmente contestati all’inquilino di Palazzo Cavallo sfocino poi nell’esercizio dell’azione penale vera e propria. Non si esclude insomma lo scenario di un’archiviazione.

Intanto, però, Ghinelli e i suoi avvocati si ritrovano con un’altra gatta da pelare, dopo la richiesta di rinvio a giudizio nel filone principale, ancora per abuso d’ufficio e anche per favoreggiamento, tutti capi di imputazione dai quali il sindaco dovrà difendersi nell’udienza che parte il 23 marzo e andrà avanti per settimane. Uno degli abusi d’ufficio è relativo al danno che avrebbero subito gli altri comuni soci di Coingas dalla decisione di appostare a bilancio le famose consulenze d’oro per circa 400 mila euro. L’altro riguarda invece la nomina di Macrì a presidente di Estra, che per la procura era vietata dalla legge Severino col protagonista ancora consigliere comunale.

Sono questi i due reati che, in caso di condanna, comporterebbero, sempre a norma della legge Severino, la sospensione di Ghinelli dall’incarico. Le due accuse di favoreggiamento (ancora consulenze d’oro e caso Bardelli) non imporrebbero invece il congelamento del sindaco, a meno di una condanna superiore a due anni.