Francesco Macrì
Arezzo, 15 luglio 2019 - Più che una bufera Coingas è una slavina, che ogni giorno cresce progressivamente fino a trasformarsi in valanga, anche se naturalmente le posizioni di tutti i protagonisti dovranno essere chiarite e definite, anche alla luce di quanto i vari personaggi tirati dentro la vigilanza vorranno dichiarare e correggere.
La novità del giorno è che nei guai finisce anche il presidente di Estra Francesco Macrì: l'ex politico, e attuale leader della società, sarebbe indagato per abuso d'ufficio, naturalmente nel quadro dell'inchiesta che da qualche giorno tiene banco in città, pur non avendo ricevuto alcun avviso di garanzia ma questo fa parte della procedura legata alla fase embrionale dell'indagine.
Ed è un'inchiesta, fatalmente ai primi passi, nella quale a Macrì verrebbe attibuito quasi un ruolo di regia, o almeno è quanto viene ipotizzato nei documento frutto delle intercettazioni: intercettazioni che erano state in gran parte concentrate nel periodo tra maggio e giugno.
Che ruolo avrebbe avuto l'ex consigliere comunale sul cuore dell'inchiesta, quello delle consulenze giudicate onerose e sulla loro congruità legata alle cifre inserite a bilancio? E' la domanda alla quale l'inchiesta a questo punto dovrà rispondere, insieme agli altri elementi ancora in via di definizione.
Sul piano politico Macrì si era dimesso dal consiglio comunale all'indiomani della nomina a presidente di Estra: resta un leader di peso di Fratelli d'Italia, lo schieramento al quale è approdato dopo essere partito anni fa nelle file di Alleanza Nazionale.
Altri due indagati emersi nelle ultime ore sono l'avvocato del Comune Stefano Pasquini (l'ipotesi è favoreggiamento) e Ettore Olivetti Rason. Ai quali vanno aggiunti gli altri protagonisti già emersi dell'inchiesta: il sindaco Alessandro Ghinelli , l'assessore Alberto Merelli, il commercialista cortonese Marco Cocci, l'attuale presidente di Coingas Franco Scortecci, il suo predecessore, Sergio Staderini e l'ex impiegata Mara Cacioli.