Cittadino cronista: sosta sfacciata nelle piazze e tra i tesori del centro

Assalto a San Francesco, incursioni dietrio la basilica, camion che bloccano l'apertura delle finestre in via Cesalpino: un viaggio tra gli "orrori"

Cittadino cronista: la sosta

Cittadino cronista: la sosta

Arezzo, 21 marzo 2018 - Bello il centro di Arezzo, con il Duomo, le vie strette, le chiese. Le auto parcheggiate a ridosso della basilica di San Francesco e i furgoni parcheggiati proprio davanti casa. Eh già, il problema della sosta selvaggia continua a essere uno dei più sentiti. Lo testimoniano le decine di fotografie che i nostri cittadini cronisti hanno inviato in redazione. In alcuni scatti si possono vedere auto parcheggiate a ridosso del sagrato di San Francesco durante l’orario serale, quando la movida incalza. In un altra si vede addirittura un camion per il trasporto cavalli parcheggiato davanti a un portone in via Cesalpino, impedendo così l’apertura delle finestre al primo piano.

E non è tutto, si possono definire addirittura «sfacciati» i parcheggi documentati in piazzetta della santissima Annunziata, le immagini parlano da sole. Una situazione che si ripete uguale a se stessa, ogni giorno, in punti ben precisi per rispondere alle medesime esigenze, da andare a prendere i figli a scuola a fare un apertivo. L’importante è parcheggiare l’auto davanti al luogo di destinazione o, al massimo, due metri più in là.

C’è chi, tra i nostri lettori, stufo della situazione propone rimedi drastici, come Domenico Sarrini: «L’unico modo, a mio parere, per evitare la sosta selvaggia è chiudere il centro storico alle auto. Non credo sia un problema di gestione dei parcheggi fuori centro, piuttosto un problema di “civismo“: tutti pronti a infrangere le regole pur di arrivare al negozio con la macchina senza fare neppure dieci minuti a piedi. Non credo possa essere un deterrente la multa, presidiando completamente la zona, e inoltre questo distoglierebbe eccessivo personale della polizia municipale dagli altri compiti. La soluzione drastica, insomma, così anche chi non vuol capire è costretto a conformarsi».

Sull’inefficacia dei controlli la pensa diversamente Giacomo Furibondi che però azzarda anche una spiegazione: «I parcheggi in centro sono scarsi e tutti a pagamento, quindi chi bazzica il centro in maniera regolare prova ad arrangiarsi come può. Tra l’altro la situazione peggiora in alcuni orari, come quello serale, quando i controlli della municipale sono pressoché assenti. Magari un bel giro serale e relative multe potrebbero ottenere un buon effetto».

Anche Marco Andreoni punta il dito sulle abitudini sbagliate: «Purtroppo, fino a quando le persone avranno la pretesa di non voler fare quattro passi, queste situazioni si ripeteranno all’infinito. Forse controlli più serrati potrebbero migliorare la situazione».

Per Marco Grotti, che in centro gestisce il Caffè dei Costanti, il problema sta a monte: «Serve un progetto serio e ragionato su cosa sia meglio per la città. Chiudere il centro storico? Avere più parcheggi? Bisognerebbe fare un piano puntuale e decidere quale sia la via migliore per aiutare la crescita in termini economici, turistici e di vivibilità. Purtroppo, da sempre, noi in Italia facciamo le lotte tra guelfi e ghibellini...».