"Ci mancano volontari, servizi a rischio"

La Misericordia di Cavriglia l’allarme e il sindaco invia lettere a casa dei cittadini per spronarli a dare una mano all’associazione

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di Marco Corsi

La Misericordia di Cavriglia cerca nuovi volontari per portare avanti servizi alla persona e il sindaco prende "carta e penna" e, insieme alla giunta, scrive una lettera ai suoi concittadini per invitarli ad arruolarsi. E’ successo in questi giorni nel comune delle miniere, dove i residenti stanno ricevendo, via posta, un invito a farsi avanti. L’esigenza era stata annunciata all’inizio di dicembre, quando al teatro comunale si è tenuta la prima assemblea dell’associazione, legata alla Misericordia di San Giovanni. È stata un’occasione per ricordare le molteplici attività svolte per il tessuto sociale e per la comunità, ma anche per sottolineare l’importanza e la necessità di raccogliere adesioni e formare nuovi volontari, capaci e desiderosi di mettersi al servizio della popolazione. Molti i giovani presenti, e questo è decisamente un buon segno. Ma c’è sempre più bisogno di portare avanti servizi fondamentali per le fasce più deboli e fragili della comunità cavrigliese, come malati ed anziani.

Sono servizi spesso essenziali e vitali per tante persone sole. Era il 17 maggio 1996 quando iniziò la sua attività la Misericordia locale. Quel giorno l’autista Antonio De Mitri, assieme a due giovani volontari, accompagnò una residente di Grimoli in ospedale per alcuni accertamenti. In realtà la fondazione della sezione era avvenuta qualche giorno prima grazie all’opera di Don Ilio Pagni e di Sergio Passerotti, allora Governatore della sezione di San Giovanni. Furono 54 i volontari che si avvicinarono alla Confraternita. Un numero che è rimasto costante nel tempo. Tanti i ricordi e i momenti incancellabili, come il primo viaggio in una zona terremotata nel 1997 a Volperino, frazione montana del comune di Foligno. Ma la terra, negli anni successivi, ha continuato a tremare e la Misericordia è stata in Abruzzo, ma anche a Norcia ed Amatrice. Gli operatori della sezione di Cavriglia restano molto legati a tutte le popolazioni colpite dal sisma, mentre nel periodo drammatico della pandemia i confratelli sono stati impegnati anche nei servizi di supporto a contrasto dell’emergenza sanitaria. A loro era assegnata la periodica distribuzione delle mascherine e fornivano spesa o i pasti a domicilio.

Ma oggi che il Covid, per fortuna, fa meno paura, l’opera dell’associazione continua ad essere fondamentale per poter effettuare, ad esempio, il trasporto di persone che hanno bisogno di spostarsi per visite specialistiche, riabilitazione, dimissioni e ricoveri. Così il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e la sua amministrazione, consapevoli del ruolo fondamentale che la Misericordia ricopre nel tessuto sociale del paese, hanno deciso di scrivere una lettera a tutte le famiglie.. "Fare del bene attraverso la Misericordia significa non solo fare un’esperienza straordinaria e formativa per un essere umano, ma significa soprattutto salvare la vita a chi sta soffrendo oppure aiutare chi sta vivendo un momento di grande disagio", ha scritto Sanni. Lo scorso mese di settembre la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha conferito all’associazione cavrigliese un attestato di benemerenza per "la generosa abnegazione con la quale ha parecipato all’organizzazione delle azioni di contrasto alla Pandemia da Covid-19. Con carità, passione ed encomiabile spirito di servizio ha contribuito a soccorrere e sostenere la popolazione alleviando le sofferenze e i disagi delle nostre comunità così duramente provate dal complicato momento".

La Misericordia