Chimera, Tamarindi si ritira: "Non sarò capitano". Al voto da oggi anche Santo Spirito

Oggi aprono le urne sia a Porta del Foro che per la Colombina. Alla vigilia l'ultima sorpresa. "Solo stanchezza: lascio spazio ai giovani". Nelle elezioni Felici e Gori super favoriti

Dario Tamarindi

Dario Tamarindi

Arezzo, 17 marzo 2018 - Si è fermato a tre centimetri dal traguardo. Dario Tamarindi ha detto stop: il capitano uscente di Porta del Foro ha incontrato la commissione elettorale e comunicato la sua decisione di sfilarsi dalle liste. Lo ha fatto all’ultimo tuffo utile per non comparire tra i nomi che da oggi passeranno al setaccio del voto. L’ennesimo frutto del travaglio del quartiere? Tamarindi getta acqua sul fuoco.

«Non ho nessun rancore, sono disponibile a collaborare, in particolare con l’area tecnica». E quindi perché questo passo indietro? «Stanchezza, dopo sei anni niente affatto facili viene a galla. E la voglia di lasciare spazio ai giovani». Possibile che l’ultimo «parto» complicato, la doppia assemblea con tanto di bilancio bocciato e poi approvato nei supplementari, non abbia inciso? «No, il progetto tecnico è passato bene: domande, qualche critica ma niente di più».

E così un’altra casella chiave nello scacchiere della Giostra salta. Porta del Foro entra nelle elezioni della rifondazione con una certezza sola, anzi due. La prima è che il super favorito resta Roberto Felici, figlio di Giancarlo ma soprattutto pronto a giocarsela fino in fondo. La seconda è la linea sui cavalieri. Il dubbio rimane Rauco, il cui contratto è scaduto: ma c’è una prelazione a favore del quartiere e la convinzione di poterlo tenere. Così come gli altri: Parsi e Innocenti sono vincolati fino a tutto il 2018 e Vernaccini addirittura fino al 2019. Previsioni? Felici si sbilancia solo sulla volontà assoluta di mantenere tutte le frecce al suo arco.

Di certo non ci sarà più l’alternanza del 2017. L’impressione è che la scelta possa cadere su Vernaccini e Parsi, ma a questo punto saranno i neo eletti a dire la loro. Magari non ancora di Martino Gianni, il sogno non tanto segreto di Felici per il futuro, ma forse di Maurizio Orlandi, che a Santo Spirito era il suo braccio destro. Certo Felici avrebbe voluto una svolta nel segno della continuità e quella avrebbe dovuto garantirgliela proprio Tamarindi. Ora sarà svolta piena.

Chi ne prenderà il posto ormai vacante? Tamarindi giustamente si tira fuori. Tra le ipotesi quella di una figura di prestigio, Paolo Parigi, ma forse ancora più di un giovane e tra i nomi si fa strada Andrea Borgogni. Lo sapremo presto. «Di una cosa sono certo – dice l’ormai ex capitano – ed è che abbiamo costruito una squadra forte, alla quale manca solo la vittoria in piazza». Che non è poco ma in effetti sono tutti sul 5, con spareggi e risultati promettenti nelle prove.

Anche se resta l’amaro in bocca del 2017 e c’è chi teme il contraccolpo della partenza di Formelli. Ma da oggi si comincia a scrivere un altro libro: seggi dalle 14.30 alle 20 e domani dalle 8.30 alle 13. E al voto va anche Santo Spirito, con la forza di chi in pratica ripropone la ricetta di questi anni vincenti: dal rettore Ezio Gori al capitano Geppetti al modo di lavoro. Deve solo metabolizzare la rinuncia a Martino Gianni, che comunque non è poco.

Per Porta del Foro più ancora che per gli altri nel mirino c'è la Giostra di giugno. «Possiamo vincere, ne sono sicuro» esclama Tamarindi prima di attaccare la candidatura al chiodo. E promette che nel caso sarà lì, in piazza, a festeggiare con gli altri l’interruzione del grande digiuno.